PASSAVO DI LÌ – Attenzione, non è B che insulta gli insegnanti, ma un ventriloquo comunista
03-03-2011
di
Gino Spadon
Ci risiamo! L’eterno incompreso va gridando ai quattro venti di essere stato ancora una volta travisato, perché mai e poi mai lui ha avuto parole sprezzanti per la scuola pubblica e per i suoi insegnanti. Ma come, ci vien voglia di rispondere, non ti abbiamo forse visto con questi nostri occhi, caro il nostro “signor dico e disdico”? Non ti abbiamo forse sentito pronunciare infamie con queste nostre orecchie? E con questo? ci vanno già ammonendo i soccorritori – peones. Ma siete proprio sicuri, ci vanno dicendo le Gelmini, i Cicchitto, i Bondi e compagnia bella, che quello che avete visto fosse un film vero è non un filmaccio indegnamente taroccato? Siete proprio certi che la voce fosse proprio quella di Berlusconi e non di un ventriloquo comunista?
Sareste pronti a giurare sulla testa dei vostri figli (come si fa quando si è seri), che il personaggio ripreso fosse il presidente Berlusconi e non piuttosto un clone di Bersani? E giù con catinelle d’acqua benedetta ad assolvere il datore di lavoro. E nessuno si vergogna di arrampicarsi sugli specchi e di dire le più stolide panzane pur di far bianco come neve colui che è così abituato alla menzogna da prendere per verità le sue bugie. Si dirà: ma questa è povera gente, è gente che tiene famiglia e quindi… Certo, si può capire, ma non sembra alle Gelmini, ai Bondi, ai Cicchitto e compagnia bella che ci sia un limite a tutto? Non pensano che aver spacciato per vera l’indegna fanfaluca di Ruby nipote di Mubarak e innalzato altari a Berlusconi salvatore della patria fosse già sufficiente? Perchè insistere ad avvoltolarsi nella broda.
Gino Spadon vive a Venezia. Ha insegnato Letteratura francese a Ca' Foscari.