AUSTRALIA 2 – Togliamo la cittadinanza italiana alla giornalista che insulta la patria
03-12-2009
di
Federica Polegri
Nella comunità italiana non si parla d’altro. L’indignazione cresce di ora in ora, man mano che questo assurdo caso rimbalza sulla bocca di ciascuno. Ci si interroga sulle motivazioni che hanno spinto la Greco a scrivere, sull’Australian Financial Review, quelle nefandezze contro la gente del suo stesso sangue e nessuno ormai crede più che non sia responsabile anche di quegli squallidi appellativi con i quali ci ha tutti profondamente offeso. C’è chi sottolinea che non è la prima volta che questa “personcina” si scaglia in modo abbietto contro il Capo del Governo, ma non c’è più un cuore “politico” di destra o di sinistra che distingue gli italiani d’Australia in questa circostanza. La ferita ai nostri sentimenti di italianità ha fatto prevalere l’orgoglio di difendere innanzitutto il nostro onore di Nazione. Oggi c’è stata la celebrazione anticipata della Santa Barbara. L’associazione dei Marinai d’Italia di Sydney, M.O. Romeo Romei, si è riunita per ricordarli e rafforzare con la nostra partecipazione il rispetto per la memoria dei caduti per la Patria.
È stato inevitabile – dopo la discussione accesa sul danno arrecato alla comunità italiana da quell’orribile articolo della Greco e sui provvedimenti che si sarebbero dovuti prendere nei suoi confronti, il più popolare dei quali resta sempre di revocarle la cittadinanza italiana – che mi facessero individualmente un’unica, stessa richiesta: “ti prego, fate qualcosa”. Sono solo la loro Presidente delle Patronesse, ma ho promesso loro che avrei continuato a sollecitare l’intervento del Governo Italiano affinchè questo affronto alla nostra dignità di italiani non resti impunito. Esigenze di carattere economico hanno imposto la razionalizzazione delle spese per gli italiani all’estero e i conseguenti tagli di bilancio. Ma la decisa condanna di questa sporca ed insensata vigliaccata ha per noi un valore inestimabile e non può non essere ascoltata dalle nostre autorità. A cosa serve spendere milioni di euro per promuovere all’estero la lingua, la cultura, le tradizioni italiane se poi si lascia che la nostra reputazione venga infangata in questo modo tanto ignobile in un colpo solo? È necessario dare un segnale inequivocabile per affermare con chiarezza il valore immenso del rispetto per l’Italia in generale, ma soprattutto da parte dei suoi stessi “figli” lontani quando, come questa giornalucola da strapazzo ha dimostrato, non hanno più sentimenti di appartenenza alla Nazione.
Membro di CICERO, organizzazione on line di italiani residenti all'estero. E' presidente delle Patronesse Italiane di Sidney.