La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

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Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

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Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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FALSO IN AUSTRALIA – Cari emigranti, non lasciatevi imbrogliare da chi imbroglia sull’Italia lontana

03-12-2009

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L’articolo di Silvia Greco è falso. Da qualche giorno appare sulla nostra homepage, ma non l’ha scritto la signora che vive a Sidney e collabora a un giornale molto serio: The Australian Financial Review. “Lo ammetto, sono ingenua…”: comincia così il racconto di un viaggio in Italia, da lontano patria sospirata, ma attraversata nella quotidianità la intristisce per le solite cose che tutti sappiamo e che anche Silvia Greco leggeva e legge su giornali di lingua inglese e francese. Sintetizziamo il reportage che rispecchia le nostre delusioni quotidiane. Berlusconi e le ragazze, Berlusconi e i magistrati, cronache che parlano di corruzione e mafia. Timidezza del Partito Democratico nell’affrontare il decisionismo del presidente del consiglio. E poi la lotta del Cavaliere contro la magistratura, rapporti col Vaticano che vanno e vengono, società civile impigrita e impoverita. Un professore le racconta che i politici italiani sono i più pagati d’Europa. A proposito del Ponte di Messina, miliardi per unire il sottosviluppo Calabria col sottosviluppo Sicilia: la descrizione di Silvia Greco è sobria, non agita scandali, non gonfia le parole. Fotografa pacatamente la realtà.

Perché Domani ha pubblicato un articolo falsificato da una mano pronta ad agitare lo scandalo e a chiedere all’ambasciatore italiano in Australia di togliere la cittadinanza italiana alla signora Greco? Il falso è arrivato attraverso la rete Cicero molto attiva nel confrontare pareri e problemi degli italiani sparsi nel mondo. Sembravano persone serie nel rapportare le loro idee con le idee dei rappresentanti nel parlamentino dell’emigrazione. Tutti seri non lo sono. Non lo è soprattutto la signora Federica Polegri, ex presidente dei circoli di Alleanza Nazionale di Sidney. Annuncia di pretendere la revoca della cittadinanza. Definisce in modo insultante l’incolpevole Silvia Greco. Falsari e maliari italiani in terre lontane, non è una novità. Purtroppo tristezza che non muore. Vi prego di rileggere il falso reportage e ciò che scrive (nell’articolo dopo) la signora Polegri, documenti di quale Italia a volte esportiamo compromettendo entusiasmo e limpidezza di gran parte di chi è partito per cercare fortuna nel mondo.

Ecco il falso articolo dello scandalo che agita la comunità degli italiani d’Australia.


Emigrati, fortunati loro, tornano nel bel paese per brevi soggiorni e col portafoglio pieno vedono l’arte, la cucina, il paesaggio e ritornano al loro Paese adottivo soddisfatti. Non seguono gli spostamenti degli aerei di stato che portano in giro ragazze e cantautori alle varie feste, non si interessano delle navi affondate al largo delle belle coste della Calabria cariche di rifiuti tossici, non si preoccupano di che fine abbia fatto la linea aerea nazionale col suo buco nero di fondi sperperati, non si interessa del presidente della regione più importante del bel paese che viene trovato con uno o più transessuali sniffando cocaina uno dei quali dopo poco meno di tre settimane dallo scandalo viene trovato “suicidato”…..non si preoccupano dei campi rom nelle periferie delle città, della paura delle donne ad uscire da sole alla sera, la cui incolumità è resa impossibile dalla mancanza di fondi alle forze dell’ordine, dei sempre più affollati call centers, rifugio dei sempre più senza lavoro, non si preoccupano dell’ormai sproporzionato precariato degli insegnanti pubblici, del personale medico, del vergognoso servizio trasporti pubblici a milioni di pendolari, con treni strabordanti, con autostrade le più care d’Europa, con aereoporti fatiscenti… non si documentano sulle carceri che strabordano e che obbligano i magistrati a far cadere in prescrizione i reati ed il governo, a garantire immunità, condoni, indulti, armistizi….non si preoccupano che il bel paese dipenda dal nucleare francese per il fabbisogno energetico e che recentemente ha concluso accordi per rilevare vecchi sistemi di centrali francesi che saranno ancora più obsolete quando mai entreranno in funzione… non leggono i bilanci dello stato alla voce ministero della difesa… L’emigrato pensa sempre alla penisola che ha ospitato il Rinascimento e l’Umanesimo omettendo il piccolo particolare che all’epoca era una penisola governata da marchesi, duchi, conti, Stato della Chiesa che a loro volta dipendevano direttamente dalle potenze europee dell’epoca. O pensa al settecento della penisola quando fiorivano teatri, conservatori, musei, licei ed università che a loro volta erano in mano ai Napoleoni dell’epoca, alle Marie Terese dell’epoca, insomma ad invasori, tiranni o illuminati come li si voglia giudicare, che sapevano però come mantenere l’ordine e che favorivano la ricerca scientifica (vedi Alessandro Volta). O pensa sempre di esser un discendente del periodo d’oro dell’Impero Romano senza tener conto che dalla sua caduta son passati secoli di invasioni barbariche, ma di quelle l’italiano non vuol essere discendente… Il patatrac comincia proprio nella seconda metà dell’ottocento con Camillo Benso di Cavour, il quale per cacciare gli austriaci offre la Costa Azzurra (da Ventimiglia a Cannes) e altri possedimenti a Napoleone terzo. Il quale caccia gli austriaci e si insedia lui, migliorando ancora per qualche decennio la penisola… Il povero Cavour capisce che non c’è soluzione, si ritira in campagna e dice: “l’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani”… L’unità di Italia segna l’inizio dello sfascio e da allora… Cari emigrati, avete vinto un terno al lotto a trovare una patria adottiva.

Collabora all'Australian Financiale Review.
 

Commenti

  1. Giovanni Corbino

    Ho trascorso tre mesi a Melbourne proprio nel periodo del caso Noemi Letizia.

    Da italiano posso confermare che l’articolo è molto veritiero e che il confronto con una società come quella australiana ha aumentato la convinzione dei problemi dell’italia.

    Fare un confronto è troppo semplicistico, ma basta considerare una cosa, il rispetto delle regole è il migliore modo per fare crescere una comunità.

    L’australia è nata dai rifiuti sociali dell’inghilterra e, paradossalmente, è depositaria di un fortissimo senso di appartenenza multiculturale e di rispetto della legalità.

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