La buona notizia (etimologicamente: «vangelo») è stata la “Festa del Fatto Quotidiano” che si è conclusa a Marina di Pietrasanta per il secondo compleanno del giornale. Compro il Fatto ogni giorno, ovunque sono, anche se un aggravio economico per me non indifferente, perché è rimasto l’unico antidoto all’assuefazione berlusconista, insieme a Repubblica, ma su piani diversi.
Il Fatto non solo è vivo, ma anche vegeto e tiene desta la memoria che in Italia è una materia che si perde appena la si usa. All’interno della festa del Fatto c’è l’altra buona notizia: Santoro farà televisione libera. Io contribuirò e mi iscriverò tra i sostenitori di «Servizio Pubblico», appena usciranno le modalità di partecipazione. Fino ad ora avevo pagato il canone alla Tv per salvare trasmissioni come Annozero e poche altre. Ora che Santoro è stato estromesso con grande soddisfazione del Priapino di Arcore, sono deciso a non pagare più il canone: d’altra parte non fu Berlusconi a dire che non bisognava pagarlo più?. Ecco l’unica sola cosa su cui siamo «adesso» d’accordo. Ci vorrebbe un giurista, qualcuno del mestiere che potesse indicare le modalità per non incorrere nelle ganasce di Equitalia: se tutti quelli che accettano questa proposta versassimo il canone su un conto corrente da tenere a disposizione per quando verrà fatta veramente una tv «pubblica», allora sì che faremmo una rivoluzione, ma non possiamo farlo come singoli, ma come gruppo, grande gruppo.
Altra buona notizia: Grillo e le “cozze”
Beppe Grillo, sabato 8 settembre 2011 ha portato barcate di cozze in parlamento per dire senza giri di parole che quelli lì non rappresentano più nessuno, ma solo la Cozza di Arcore, sul cui avvitamento al potere mangiano e fanno il resto. In parlamento da tre anni (2008) è depositata una legge popolare con 300 mila firme, autenticate una per una (diconsi trecentomila firme) e l’amico schifanoso dei mafiosi la lascia marcire senza nemmeno metterla a ruolo per il giorno dopo la chiusura del parlamento. Non esistono. In tre anni la crisi che non c’era si è fatta viva ed è diventata una «crisona», la madre delle crisi che è colpa della sinistra. Povera sinistra, deve prendersi le colpe anche delle cose che non fa! In tre anni in cui l’Italia era la miglior nazione del mondo. In tre anni è successo di tutto, crollo delle dittature, guarda caso tutte amiche intime del Rognoso di Arcore, crollo dei mercati, l’Italia è sfiduciata in tutto il mondo perché ha un capo di governo impresentabile, visto che ragione e urla contro i giudici esattamente come Battisti dal Brasili, cambia il mondo e in Italia resta Berlusconi e una legge popolare è dimenticata in cantina. Bravo Beppe!
E ancora, terza buona notizia: Berlusconi condannato
La terza notizia la riporta il 14 settembre 2011 la Repubblica in prima pagina con un editoriale del direttore Ezio Mauro che spiega come e perché Berlusconi è stato condannato a pagare le spese legali per avere portato in giudizio «le dieci domande» di Giuseppe D’Avanzo sui rapporti tra il Satiro priapesco e la vergine (va’ beh, lasciamola un po’ lì!) Noemi da Casoria. Ora anche mister Casseruola sa che in Italia è lecito fare domande e che il giornalista ha anche l’obbligo di fare domande e di sbugiardare il politico coi tacchi che fa finta di essere più alto di quello che è. Questa notizia è stata la più bella soddisfazione dell’estate.
Il Coso corre in Europa per fuggire dai giudici perché l’avvocato Ghedini teme che gli prende la dissenteria cronica se resta senza guinzaglio, visto che essendo testimone e vittima, non può essere assistito. Appena lo lasciano solo, rischia di andare in galera per quello dice e quello che nega.
La cattiva notizia: il Pd e i suoi Penati
Berlusconi era di nuovo a mal partito quest’estate con la finanziaria, anzi con le finanziarie senza numero, con il ministro dell’Economia nelle mani del suo pupillo e con nuovi ricatti e vecchie corruzioni. Era l’ora, il momento e l’occasione per sferrargli un colpo secco tra capo e nuca e mandarlo all’inferno e «tana, liberi tutti». Quei volponi del PD cosa vanno ad inventare? Penati! Così tutte le prime pagine dei giornali e delle tv non parlano d’altro che della corruzione nel PD e oscurano le avvisaglie dello Spergiuro. Mai una volta che il PD non sia corso a salvarlo. Magari non sarà vero che Penati è quel corrotto e faccendiere che sembra, ma tant’è, per adesso l’importante è salvare l’Utilizzatore finale dello stupro d’Italia. Il PD tira un sospiro di sollievo: è arrivato a compiere la sua missione per il rotto della cuffia, ma è sempre presente, sempre fedele, sempre pronto ad immolarsi per la causa di «Vossignoria».
Non pago di questo, PD poteva affossare Berlusconi in occasione della finanziaria, l’atto più inqualificabile di questo sgoverno, e cosa fa il caro Bersani e compagnia cantante? Per amore della Patria, vota e fa votare la manovra di Berlusconi. Anzi suggerisce anche come migliorarla, e non contento, si impegna a non presentare emendamenti per non disturbarlo. Certo, c’è stato l’imput del presidente Napolitano, ma questi fa il suo mestiere che per sua natura deve essere ecumenico, cattolico, religioso, pio, laico quanto basta e comunque deferente.
Il compito della opposizione è “FARE CADERE IL GOVERNO CON QUALSIASI MEZZO PARLAMENTARE”. Altro che Patria. La Patria si salva mandando a spasso il governo che l’ha rovinata. Quanti miliardi avremmo risparmiato se fosse caduto il governo? O PD, sorgi dal tuo letargo e apri gli occhi! Dopo il voto della finanziaria, il Pd va fuori e padre Bersani e il frate Letta (il nipote dell’altro Letta che è puttaniere e Nobil Uomo [NH] di Sua Santità) vanno in tv per 30 secondi a dire: «Bisogna mandare via il governo». Li paghiamo 20 mila euro al mese perché lo mandino via e questi qua prima la salvano e poi abbaiano. Certo, il Pd può dire di essere «Responsabile», ma non si accorge che ormai questo è il vocabolario di un qualunque Scilipoti. Aveva ragioni Nanni Moretti: «Con questi qua non vinceremo mai».
Il nobil homo Max D’Alema
Il 7 settembre 2011 il Fatto Quotidiano pubblica uno scoop: dopo innumerevoli stalking a innumerevoli monsignori della curia Roma e in ultimo al segretario di Stato, Tarcisio Bertone, che gode di qualsiasi stalking riceva, D’Alema, El Maximo, ha realizzato l’agognato sogno: diventare “NH” (sigla latina) di Sua Santità Benedetto XVI, il quale graziosamente gliel’ha concesso con chirografo autentico. «NH» significa «Nobil Uomo» e ha diritto al titolo di “Eccellenza” e di assistere il papa in determinate occasioni ufficiali. Il NH Massimo D’Alema ha sfoggiato il collare e la medaglia e il frak il giorno 20 novembre dell’Anno Domini 2006, ma la notizia è rimasta segreta forse per la vergogna di non potere spiegare le ragioni di cotanta nobiltà pervenuta.
Non c’è che dire, il papa si circonda di NH di eccezione: Gianni Letta, il portiere del bordello di Berlusconi in quanto sottosegretario alla presidenza del consiglio; Angelo Balducci della cricca di Anemone che hanno speculato sul terremoto dell’Aquila e ora anche il Conte Max. Per fare le cose serie, sarebbe buono che incontrando Max il Nobil Uomo di sua Santità per strada, magari lo si salute più pudicamente con il titolo di «Monsignore», più adatto di «Eccellenza» ad uno che porta i baffi liturgici.
Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, è parroco nel centro storico di Genova in una parrocchia senza parrocchiani e senza territorio. Dal 1998 al 2003 ha vissuto a Gerusalemme "per risciacquare i panni nel Giordano" e visitare in lungo e in largo la Palestina. Qui ha vissuto per intero la seconda intifada. Ha conseguito due licenze: in Teologia Biblica e in Scienze Bibliche e Archeologia. Biblista di professione con studi specifici nelle lingue bilbiche (ebraico, aramaico, greco), collabora da anni con la rivista "Missioni Consolata" di Torino (65.000 copie mensili) su cui tiene un'apprezzata rubrica mensile di Scrittura. Con Gabrielli editori ha già pubblicato: "Crocifisso tra potere e grazia" (2006), "Ritorno all'antica messa" (2007), "Bibbia. Parole, segreti, misteri" (2008).