Caro Domani, i contributi dei lavoratori dipendenti pagano le laute pensioni dei dirigenti. E i soldi della nostra vecchiaia diventano carità da barboni
16-12-2010
di
Mario Inella, Agenzia delle Entrate, Milano
Caro Domani, il “Corrieraccio” rende noto, al colto ed all’inclita, che, fonte Inps, fra qualche anno appena, i lavoratori in quiescenza percepiranno una favolosa pensione pari a poco più del 40% dell’ultimo stipendio. Punticino in più o in meno. Siamo lì. Oddio, ci sarebbe da chiedersi ancora su quale base sarà calcolata la predetta percentuale. Il “Corrieraccio” non lo dice. Meglio evitare suicidi di massa. Almeno per il momento. Riteniamo, solo per un attimo e molto ma molto ottimisticamente, che uno stipendio medio si aggiri sui 1.500 euro netti mensili.
Il 48% di tale somma, abbondiamo sempre in ottimismo, ammonta alla non meno stratosferica cifra di 720 euro mensili. Insomma nella migliore delle ipotesi, un ammontare pari ad una pensione sociale. Euro più, euro meno. In parole più comprensibili per chi ha la mia non più verde età : la tessera di povertà. Già. Il Fondo Inps per i lavoratori dipendenti è in profondo rosso. Non poteva essere diversamente. I contributi dei lavoratori dipendenti devono coprire le laute pensioni dei sedicenti dirigenti il cui fondo non è sufficiente a garantire un beneamato tubo. Risparmio la parola che amava profferire il presidente Cossiga. I contributi del lavoro dipendente devono, altresì, garantire le pensioni degli autonomi per i quali è prevista la farsa di un versamento che viene recuperato deducendolo dall’IRPEF. Con conseguente doppia – o infinita? – evasione.
E vorrei essere smentito su questo punto. Se qualcuno lo può. E non lo può. In alcun modo. Però certi individui preferiscono pensare alle moltitudini inferocite che dovrebbero linciare gli uomini e le donne del Fisco. Ossia proprio quelli che cercano, tra mille difficoltà, interne ed esterne, e chi vuol capire capisca, di rendere un minimo di giustizia fiscale, e non solo fiscale, al Paese. Nel frattempo Bonanni ci presenta un libro parto del suo eclettico ingegno. Angeletti intento, forse, ad arpeggiare celesti melodie. Qualche radicale, come negli anni 70 del secolo scorso, quanto sia civile e democratico non far figli magari facendoli fuori prima che nascano. Insomma facciamo ridere l’universo mondo. Basta leggere un minimo di stampa estera.
Come popolo, come governanti e governati, come uomini e donne, facciamo la figura delle macchiette. Pure mafiosi, camorristi e ‘ndranghetisti ne escono meglio ! Però, come cantava l’immenso Sergio Endrigo, “chi si contenta gode, muore e non lo sa”.