Caro Domani, l’Alto Adige sta per sparire, il Sud Tirolo cancella i nomi italiani: sentieri per camminare, osterie dove mangiare. Noi milanesi non sappiamo il tedesco e non ci andremo più
26-08-2010
di
Ilaria Bonalumi, insegnante, Milano (seguono nove firme)
Ci dispiace, ma dopo molti anni di vacanze fra le bellissime montagne dell’Alto Adige, abbiamo deciso di non tornare più. Una guida stampata con finanziamento dell’assessorato della Provincia di Bolzano, ha deciso di togliere ogni nome italiano, quei nomi che hanno guidato le nostre gite e sono rimasti nei nostri ricordi. Masi e indicazioni geografiche solo in tedesco, menù tedeschi e un certo distacco quando noi italiani ordiniamo in italiano e chiediamo spiegazioni.
Cosa ha spinto la Provincia che non versa le tasse a Roma, ma investe (e, devo dire, con accuratezza) ogni risorsa nel mantenimento di un territorio privilegiato ma accuratissimo? Cosa ha spinto la Provincia governata da sempre da presidenti di lingua tedesca a cancellare la lingua italiana dalle abitudini della gente e dei turisti che aggiungono ricchezza alla ricchezza?
Le mie vacanze e le vacanze della mia famiglia lasciano in Alto Adige (chiedo scusa se continuo a chiamarlo così) 45 mila euro ogni anno. L’anno venturo non li spenderemo qui. Aggiungo la notizia letta sul giornale Alto Adige: Eva Klotz ha raccolto in un diario che verrà distribuito nelle scuole il profilo dei protagonisti della storia di questa regione. Fra loro il padre e altri due terroristi responsabili di attentati dinamitardi: tralicci che saltavano lasciando al buio città e paesi e la morte di due carabinieri.
Adesso diventano i patrioti dai quali gli studenti di lingua tedesca devono pendere esempio. Le montagne del Trentino e della Valle d’Aosta sono ugualmente belle e meno isteriche. Addio Sud Tirol.