A novembre sono stati resi noti i nomi dei dieci finalisti di “Area Sanremo”, il concorso di selezione che porterà due artisti al Festival di Sanremo, nella sezione Giovani. Otto provengono da “SanremoLab” e due dalla sezione dialettale SanremoDoc. Neanche a farlo apposta anche stavolta figli d’arte, amici, parenti e conoscenti di parenti.
Quanti giovani rincorrono il sogno della loro vita: partecipare a Sanremo, la Kermesse canora più importante d’Italia. Ma i sogni, si sa, sono tali e al risveglio ci fanno trovare dinanzi ad una realtà che lascia sbigottiti, increduli e soprattutto tristi.
Vedere i volti dei 40 delusi, su 50 selezionati ad Area Sanremo, che fino a pochi istanti prima, carichi di adrenalina applaudivano alle parole della giuria, che cercava di spiegare il motivo per cui, la maggioranza sarebbe tornata a casa con l’amaro in bocca (indorare la pillola), mi ha fatto riflettere e molto.
La musica deve essere seguita con passione, con serietà, con costanza riponendo in essa l’aspettativa che essa debba essere un complemento delle proprie attività, non un fine assoluto. Al lato del proprio lavoro, studio, famiglia o altra attività ludica o sportiva, in questo caso la musica fa bene allo spirito; parlo di arte, musica di qualità.
Si può vivere con la musica sino a cento anni ma vivere di musica in questo terzo millennio è veramente impresa per pochissimi eletti.
Troppi sono attratti come falene dai talent show televisivi, insomma da tutto ciò che esiste perché si vede in Televisione.
La televisione (programmi televisivi), utilizzata male è il peggiore dei mali, una vera droga che ipnotizza e convince che, ciò che si vede sia alla portata di tutti, che arrivare sia facile e veloce; non è così assolutamente.
I veri artisti, che durano nel tempo, sono quelli che hanno fatto decine di anni di gavetta, hanno vissuto esperienze, studiato e sperimentato, sentita tanta musica dal vivo, tanti dischi in vinile, suonato ovunque, anche gratis, patito delusioni.
Viviamo in Italia e le opportunità di arrivare che vengono offerte all’interno della nostra nazione sono pochissime e, quasi mai limpide, quasi mai senza appoggi disinteressati. Chi vuole fare musica dovrebbe recarsi all’estero, America, Inghilterra e poi tornare e allora, “forse”, avrà qualche chance in più, in Italia la musica vera è morta da una vita.
I giudizi delle giurie devono essere rispettati, nel bene e nel male però, attenti ai concorsi che scegliete, sappiateli valutare prima per non dovere, poi, subire un contraccolpo troppo duro per le vostre aspettative. Soprattutto partecipate per fare esperienza, gavetta e per avere l’opportunità di scambio di esperienze ed idee con tanti altri come voi, è sempre utile.
Per ultimo, non pensate, sempre, che dietro un’esclusione ci sia un disegno criminoso, alle volte può essere una valutazione errata e, comunque, un giudizio espresso sulla base della proprie conoscenze, gusti e simpatie. Alle volte il vostro atteggiamento può penalizzarvi, cercate di essere sempre quello che siete nella vita, voi stessi.
Negli anni scorsi il programma Striscia la Notizia azzeccava sempre con largo anticipo i vincitori di Sanremo, e anche chi sarebbe stato eliminato e chi sarebbe arrivato secondo terzo e così via. Sarà un caso? E che caso ! E’ solo una questione di giudizi e punti di vista? È possibile ma quando la posta in ballo è grande, come lo è a Sanremo, dipende molto da chi siano i giudici, dalle loro esperienze, dal loro vissuto nella musica e/o nello star system, ovviamente anche da chi c’è dietro le quinte e quali sono gli interessi e i favori di scambio. Questa è la realtà ma voi continuate a fare musica però magari, prima di spendere tanti soldi per megaconcorsi, stampa di CD o altre cose analoghe, fate sentire la vostra musica a un po’ di gente, ma non ai vostri amici o parenti, qualcuno che sia disinteressato ma, competente, qualcuno che possa essere disposto ad investire su di voi, anche poco, e fatela sentire a sconosciuti se potete, gente che non avrebbe nessun motivo per compiacervi. Con questo vorrei dire e, concludere, non lo chiedete mai ad una Major, vi cercheranno loro, ma solo quando sarete famosi.
Cantautore paroliere con oltre 70 canzoni edite. Collaboratore in studio negli arrangiamenti di svariati interpreti nazionali ed internazionali. Autore delle opere: “Nati per sempre” (1991), “Notte di San Lorenzo” (1992), “Ricorderemo” (1992), Post Of Sedicianni Album (1993), “La macchina del tempo” (1996), “La mia follia” (1997), “Un canto nel silenzio” (2003), “Pitililli” Album (2006), “Panico” (2007), “Mani di Gomma” (2007), “Guerra dei Boveri” (2008), “Misero dentro” (2008).