Lula chiede a Obama: quali segreti nasconde l'accordo nucleare con Mosca? Almodovar, scrittrici e poeti spagnoli, vogliono sapere: cosa c'è dietro alla voglia di liberarsi del giudice Garzon? Adesso che la destra ha vinto in Cile circola chi prova a vendicarsi perché ha imprigionato a Londra Pinochet?
Com’è bello parlare chiaro
29-04-2010
di
Alessandra Riccio
Come è bello il parlar chiaro! Per esempio, il presidente Inacio Lula da Silva, intervistato da Juan Luis Cebrián per un numero speciale sul Brasile, a proposito della questione nucleare e dell’accordo fra gli Stati Uniti e la Russia per una “decrescita” del loro potenziale, ha osservato:
Devo chiedere al presidente Obama qual’è il significato del suo recente accordo con Medvédev sulla disattivazione delle ogive nucleari. Che disattivazione? Perché se parliamo di disattivare cose che erano già scadute, non c’è senso. Anche io, a casa mia, ho una scatola di medicinali che vado eliminando quando mi scadono. O parliamo seriamente di disarmo, oppure non possiamo accettare che ci sia un gruppo di paesi armati fino ai denti e altri disarmati.
Anche la coraggiosa senatrice colombiana Piedad Córdoba parla chiaro; quando è stata raggiunta dalla notizia di essere stata incriminata dalla Procura per presunti vincoli con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, ha dichiarato da Bruxelles, dove aveva incontrato vari deputati dell’Europarlamento, che quella incriminazione era conseguenza del fatto che lei difende quello che considera debba essere una società di benessere, di diritto, di cittadinanza. Per Piedad Córdoba l’accusa contro di lei è per “delitto di opinione” e proprio per questo andrà tranquillamente a difendersi in tribunale e, anzi, ne farà una tribuna per far conoscere al mondo quello che lei sa: ciò che sta accadendo in Colombia contro gli obbiettori di coscienza e i difensori dei diritti umani. Conoscendo la determinazione di questa donna combattiva, non dubito che, se glielo lasceranno fare, parlerà chiaro anche davanti ai giudici.
Hanno parlato chiaro anche Almudena Grandes e Pedro Almodóvar nella manifestazione di ieri alla Puerta del Sol, a Madrid. La scrittrice e il regista, insieme al poeta Marcos Ana e ad una grande folla, più che a difesa del giudice Garzón, hanno parlato per affermare il diritto delle vittime del franchismo di avere giustizia. Hanno messo in chiaro che, se è stato lecito al giudice spagnolo di incolpare Augusto Pinochet, i generali argentini e tutto un aberrante sistema di abusi, torture e stermini in America Latina, non si doveva tollerare che, adesso, in quella stessa Spagna, si impedisse a figli e nipoti delle vittime del franchismo di recuperare i corpi dei loro cari dalle cunette e dalle fosse comuni in cui vennero gettati, impedendo la libertà di essere giusti, negando i diritti delle vittime e il rispetto per la verità.
Alessandra Riccio ha insegnato letterature spagnole e ispanoamericane all’Università degli Studi di Napoli –L’Orientale. E’ autrice di saggi di critica letteraria su autori come Cortázar, Victoria Ocampo, Carpentier, Lezama Lima, María Zambrano. Ha tradotto numerosi autori fra i quali Ernesto Guevara, Senel Paz, Lisandro Otero.E' stata corrispondente a Cuba per l'Unità dal 1989 al 1992. Collabora a numerosi giornali e riviste italiani e stranieri e dirige insieme a Gianni Minà la rivista “Latinoamerica”. E’ tra le fondatrici della Società Italiana delle Letterate.