Raccontare da Mosca e scoprire un’Italia diversa
30-12-2011
di
Daniela Miotto
Mosca – A me piace ascoltare storie, racconti e idee di persone che non conosco ma che hanno qualcosa da dire. Sono ghiotta di parole. Leggere vite vissute da altri, luci e colori di luoghi che non ho mai visto e che mai potrò vedere. Voglio che qualcuno con le sue parole mi commuova, mi faccia ridere, lasci un segno dentro di me.
Nell’ultimo anno è toccato a me raccontare storie. Bastava girarsi attorno. Mosca è così diversa, così affascinante e oscena nello stesso momento. Ho avuto il privilegio di assistere e poi riferire di fatti ed avvenimenti che succedevano in fondo alla mia strada. Nello stesso tempo ho potuto, attraverso Domani, leggere notizie, articoli , pezzi con cui a volte ero d’accordo e a volte no. Un “giornalismo” fatto dal basso, un insieme di opinioni scritte da lettori che a loro volta diventavano scrittori, reporter. opinionisti. Attraverso le parole di tutti ho potuto leggere il mondo. E non è cosa da poco! Abbiamo poco tempo per leggere e ascoltare: le notizie devono essere fiammate veloci, intense, i piccoli flash: internet, twitter, facebook…
Su queste pagine ho avuto il privilegio di leggere storie su argomenti non da “ultima del telegiornale”, ragionamenti pacati, a volte molto indignati ma sempre molto civili: una democrazia partecipata dove chi aveva qualcosa da dire l’ha raccontato e gli altri ascoltavano. Raccontare una storia è rubare del tempo a chi ti sta leggendo e quindi devi essere onesto e sincero, devi rispettare le parole e i fatti. Devi fare in modo che chi legge alla fine stia bene oppure si indigni o faccia una sana risata. Ecco, mi sono indignata leggendo le storie che parlavano di scuola, di quelle che parlavano di un’Italia multietnica bistrattata; mi sono riappacificata col mondo quando ho letto di pace e dignità.
Mi hanno colpito i laboratori dell’università con le inchieste degli studenti, curiose, piene di entusiasmo. Ho ridacchiato ma con molto rispetto sfogliando le provocazioni di Passavo di lì e ho viaggiato con le notizie di mondi lontani. Anch’io ho provato con questo complicato e a volte impenetrabile mondo russo. Ho scritto in modo serio ma a a volte anche scanzonato le esperienze e la vita di Mosca provando a farle diventare un po’ la vita di chi leggeva.
Che dire? Ora saremo tutti un pò più soli. Qui Mosca, passo e chiudo.
Daniela Miotto insegna a Torino, dove vive quando suo marito non la trascina in giro per il mondo. Attualmente abita a Mosca senza conoscere una parola di russo. Sbircia il mondo a volte senza capirlo, ma è convinta che curiosare sia una delle attività più stimolanti e divertenti che si possano fare