I cattivi maestri che trasformano Morgan in una vittima Rai
01-03-2010
di
Pietro Micca
Fino a qualche tempo fa l’idea che avevo di Lietta Tornabuoni, ben nota giornalista della “Stampa” di Torino, classe 1931, era più che positiva. Ottima critica cinematografica e più recentemente corsivista di costume. Poi è apparsa una “spalla” in cui la signora in questione discettava sui due casi che hanno eccitato e in buona parte occupato il teatrino del nulla dei programmi televisivi italiani: Morgan e Bigazzi.
Ebbene, la Tornabuoni nell’articolo in questione pare discolpare i due e anzi mettere sotto accusa quanti hanno criticato il loro comportamento. Come è successo nell’irriconiscibile “Anno Zero” di Santoro, riguardo lo pseudo-cantante Morgan – quello che dice di curarsi facendosi di cocaina – sostiene che nei suoi confronti è stata messa in atto una “sopraffazione piuttosto inaudita”. E inorridisce al fatto che il canuto signore toscano – quello che esalta la bontà dei gatti in umido – sia stato sospeso dal lavoro (lavoro?) in Rai.
Ora, premesso che non ci importa un fico secco né di Morgan né di Bigazzi, c’è da stupirsi del fatto che la suddetta giornalista non sappia che i mezzi di comunicazione – giornali, radio, televisione, internet, eccetera – trasmettono dei “messaggi”. E che la gente, a volte (rare volte, speriamo, ma non ne siamo così sicuri) “si beve” allegramente proprio quei messaggi. Ad esempio, qualcuno potrebbe pensare che per far carriera la strada giusta non sia studiare ma che sia sufficiente essere furbi e “birbantelli”, o che non pagare le tasse sia una qualità, o che “darla via” a qualcuno di importante garantisca fama, soldi e magari un posto in Parlamento, o che se in televisione uno urla più forte degli altri vuol dire che ha ragione, o che il falso in bilancio aiuti lo sviluppo del Paese. Oppure, nel nostro caso, che per curarsi la depressione vada bene drogarsi, o che per imbandire una buona tavola sia possibile scannare il gatto della vicina.
Una volta, questi, si chiamavano “cattivi maestri”. Ma magari tutto sta più semplicemente nel fatto che l’anziana signora giornalista la sera prima deve aver mangiato pesante (per cui le consiglieremmo una buona minestrina al posto del salmì di soriano….).