I pendolari tedeschi viaggiano in paradiso
23-10-2009
di
Antonio Umberto Riccò
Hannover – Gerhard è un pendolare. Tedesco. Ogni giorno feriale parte di primo mattino e viaggia tra Uelzen, una cittadina di 35 mila abitanti nell’idillica landa di Luneburgo – grandi estensioni di erica, torbiere, pecore al pascolo – e Hannover, dove lavora. L’idea di trasferirsi in città non lo ha mai sfiorato, perché, mi spiega, le sue radici sociali sono nella città in cui è nato e sono troppo importanti per lui. Nei primi anni percorreva in auto, insieme a un collega, il centinaio di chilometri che lo separano dal posto di lavoro, ma allo stress della guida si aggiungeva a quello lavorativo. Così nel 2006 – dopo un brutto, ma in un certo senso provvidenziale incidente – ha deciso di utilizzare i treni, società a capitale interamente privato che gestisce il servizio per i pendolari, la Metronom Eisenbahngesellschaft GmbH che è oggi la più rilevante del settore in Germania. I treni blu e gialli, a due piani della Metronom percorrono attualmente oltre 8 milioni di km all’anno e trasportano 29 milioni di passeggeri ( metà pendolari) dai piccoli centri periferici alle grandi città di Amburgo, Brema e Hannover. Tatjana Festerling, addetta stampa della Metronom, sottolinea che il successo raggiunto nei pochi anni di attività dell’azienda dipende largamente dall’orientamento alle esigenze dei clienti. Gerhard non si sente di contraddirla: la puntualità dei treni pendolari è effettivamente molto elevata (tra il 96 e il 98% in relazione alle linee, precisa Festerling), le carrozze sono moderne, comode e climatizzate; servizio accurato che prevede una ricca gamma di offerte, dai distributori automatici di bevande calde e spuntini alla possibilità di portare la bicicletta in determinato orari. La rete Metronom è ovviamente integrata in quella delle ferrovie tedesche e in quelle locali. Hannover (600 mila abitanti) è del tutto rappresentativa della realtà tedesca: 15 linee tra metropolitane veloci di superficie e treni come il Metronom, 12 linee metropolitane, 150 linee di autobus assicurano spostamenti rapidi e sicuri. Chi come Gerhard ha un abbonamento annuale ha la possibilità di prenotare un posto a sedere che gli verrà riservato per tutto l’anno sui treni scelti, e il sabato può fare shopping ad Hannover con l’intera famiglia. Senza alcun costo aggiuntivo.
A proposito di costi: Gerhard spende 2136 euro all’anno per il suo abbonamento, che paga in rate mensili. Non è poco, ma viaggiare in auto comporterebbe costi quasi tre volte superiori, senza considerare lo stress, e le norme fiscali tedesche tengono in considerazione queste spese.
Non tutto però è perfetto, nemmeno in Germania: sulla bacheca online della Metronom sono molti i viaggiatori che si lamentano. Non per i disservizi dell’azienda, ma per l’inciviltà di certi tifosi del fine settimana che già mentre raggiungono gli stadi eccedono con l’alcol. Danni alle carrozze sono frequenti, ma Gerhard non sembra preoccuparsene troppo: il lunedì mattina il suo Metronom è nuovamente pulito e accogliente come piace a lui.
Antonio Umberto Riccò, ex dirigente scolastico, si è occupato per molti
anni della scolarizzazione dei figli di emigrati italiani in Germania
Hannover. Cura con altri amici il sito www.aussorgeumitalien.de. Ha
pubblicato presso l'editrice alpha beta di Merano i romanzi "Biscotti al
cardamomo" (sui profughi afgani in Italia, 2009) e "C'era in Germania un
Girasole" (sulla dittatura nella Germania Orientale, sett. 2010). Web:
www.antonioricco.it e www.antonioricco.eu