L’intervento del ‘ndranghetista nel territorio lombardo non è un evento recente ma ha una storia molto più che decennale. Negli ultimi venti anni sono ben quattro i maxi processi per mafia celebrati nell’aula bunker di piazza Filangieri, a Milano e sono oltre venti le più importanti operazioni portate a segno dalle forze dell’ordine contro la criminalità organizzata meneghina.
1990 – Operazione Duomo Connection
Quella che sembrava essere un indagine sul traffico di stupefacenti si trasforma nella scoperta di collusioni tra mafiosi residenti in Lombardia e alcuni esponenti del Comune di Milano, intese che avevano il fine di pilotare le locali lottizzazioni. Nell’ambito dell’inchiesta vengono indagati per corruzione l’allora sindaco di Milano, Paolo Pillitteri (posizione poi archiviata), l’assessore all’urbanistica e tre dirigenti comunali (tutti rinviati a giudizio). Un filone di queste indagine sfocerà poi nella famosa operazione “Mani Pulite”.
1992 – Indagine sull’autoparco di Milano
Grazie a questa indagine si è scoperto e stroncato un fiorente mercato di stupefacenti e di armi che aveva il suo epicentro a Milano. Monitorando i movimenti che avvenivano attorno all’autoparco di via Salomone, a Milano, si è venuti a conoscenza di un vero e proprio supermercato della droga. Dalle indagini è risultato come queste attività illecite godessero della protezione di alcuni uomini corrotti del locale IV distretto di polizia.
1993 – Operazione “Nord – Sud”
Vengono disposti ben 225 ordini di arresto nei confronti di presunti affiliati a clan mafiosi. L’indagine viene condotta dal pm Alberto Nobili con la collaborazione del super pentito della ‘ ndrangheta Saverio Morabito. Viene fatta luce su 14 omicidi, 40 rapine, 9 sequestri di persona e di un colossale giro di spaccio di droga. Nel bergamasco viene scoperta la prima raffineria di eroina esistente in settentrione.
1994 – Operazione “Isola Felice”
Con questa operazione viene colpito il gruppo mafioso che da oltre 30 anni “gestiva” in Lombardia il racket dei rapimenti di ‘ndrangheta. 78 gli arrestati, molti dei quali effettuati nella zona di Varese.
1996 – Operazione “Gemini”
L’ operazione, coordinata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Milano
Marco Alma, ha evidenziato i collegamenti esistenti tra le cosche mafiose di Gela e quelle di Milano, sopratutto di San Giuliano Milanese (MI). 50 gli imputati condannati complessivamente a cinque secoli di carcere.
1998 – Operazione “Wall Street”
Dopo più di quindici anni a Milano si ricomincia a vedere condanne ai sensi dell’articolo 416 bis (organizzazione di stampo mafioso). L’indagine, coordinata dal pm Armando Spataro , porta alla disposizione di 139 ordini di custodia cautelare e all’inchiesta su 16 attività commerciali in odore di ‘ndrangheta. Viene sgominato un giro di spaccio di sostanze stupefacenti che si sviluppava nella periferia e nell’hinterland a nord di Milano.
1998 – Operazione “Count Down”
Segue all’operazione Wall Street e completa la mappa dei rapporti fra le varie mafie lombarde evidenziando un ormai collaudato rapporto collaborativo tra mafia siciliana, la ‘ ndrangheta calabrese, la sacra corona unita pugliese e la camorra campana. Vengono svelati i misteri attorno a circa 15 omicidi che avevano insanguinato Milano tra cui anche quello di Roberto Cutolo, figlio del boss della camorra Raffaele Cutolo, ucciso a Tradate (VA) il 19 dicembre 1991.
2001 – Operazione “Nnduja”
Il cui processo è terminato con 14 condanne, per un totale di 139 anni di galera. Sul banco degli imputati uomini residenti nella zona di Bergamo e Brescia che si ritiene associati alla ‘ndrina dei Bellocco. I capi di accusa variano dal traffico di droga, all’impiego di manodopera clandestina, alle intimidazioni e all’estorsione.
2002 – Inchiesta “Atto Finale”
Con questa inchiesta si ricostruisce più di un decennio di terrore ‘ndranghetista a Milano, periodo segnato da ben 27 omicidi di chiaro stampo mafioso.
2004 – Operazione “Murcia”
Sgominato un traffico internazionale di stupefacenti tra la Spagna e l’Italia. L’operazione porta all’arresto di 13 persone nelle province di Brescia, Milano, Imperia e Piacenza.
2006 – Operazione “Onda Blu”
La Squadra Mobile di Milano, coordinata dal Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine, riesce a stroncare un intenso traffico di eroina e cocaina gestito dal clan Pesce – Bellocco, ‘ndrina radicata stabilmente a Milano.
2006 – Operazione “Sunrise”
Viene sequestrato, in un garage di Seregno (MB), un imponente arsenale composto da kalashnikov, mitragliatori uzi, skorpion, munizioni, cannocchiali di precisione e bombe a mano, di proprietà di Salvatore Mancuso, del clan di Limbadi (VV).
2006 – Operazione “Soprano”
L’indagine, svoltasi a Milano, riporta alla ribalta la ‘ndrina Coco-Trovato scoprendo un grosso traffico da lei gestito finalizzato al riciclaggio di denaro sporco. Uomini della cosca avevano assunto il controllo di numerosi locali tra cui la nota discoteca Madison, il ristorante Bio Solaire e la discoteca estiva Cafè Solaire, attraverso i quali riuscivano a riciclare denaro senza dare troppo nell’occhio..
2007 – Operazione “Pecunia”
Diretta contro le cosche dei Morabito, Bruzzaniti e dei Palamara, le indagini rivelano un imponente narcotraffico che ha la sua centrale di smistamento presso l’ortomercato di Milano. Tra le aziende coinvolte compare anche la Sogemi, la società a intera partecipazione del Comune di Milano che gestisce i mercati generali. Tra gli indagati risultano numerosi personaggi degli apparati istituzionali che sembra garantissero una copertura ai mafiosi.
2007 – Operazione “The King”
Protagonisti di una rete internazionale di narcotraffico sono gli appartenenti alla cosca Morabito-Bruzzaniti-Palamara. Viene posto sotto sequestro il night club “For a King”, da qui il nome dell’operazione, dove vengono sequestrati 250 chilogrammi di cocaina. Tra gli indagati compare anche un agente della polizia locale in servizio alla sezione annonaria e alcuni dipendenti del settore licenze del Comune di Milano e di Arese.
2007 – Operazione “Stupor Mundi”
L’operazione, conclusasi con 40 arresti, scopre un fitto intreccio tra la ‘ndrangheta milanese e i cartelli di narcotrafficanti colombiani che importavano la droga nel capoluogo lombardo passando attraverso l’Olanda.
2008 – Operazione “Cerberus”
Questa volta, nel mirino delle forze dell’ordine lombarde finisce la cosca Barbaro – Papalia. L’accusa è di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, riciclaggio aggravato dalle modalità mafiose e violazione delle normativa sulle armi. Secondo l’accusa il centro di comando ‘ndranghetista era situato nei comuni di Buccinasco (MI), Corsico (MI) e Assago (MI).
2008 – Indagini sull’Alta Velocità
I pm della Procura di Milano, Paola Pirotta e Frank Di Maio, scoprono come gli appalti per l’Alta Velocità in Lombardia ormai siano saldamente in mano alla ‘ndrangheta e che il business della movimentazione terra in questa zona sia gestita interamente dalle famiglie mafiose originarie di Platì oramai profondamente radicate nella regione.
2009 – Operazione “Isola”
L’operazione, coordinata dal pm Mario Venditti della Dda di Milano, tende a sgominare il clan degli Arena, Barbaro, Bubbo e Nicosia, che si erano radicati a Cologno Monzese (MI), nel primo hinterland di Milano. Scopo dei mafiosi era di pilotare gli appalti per la realizzazione di importanti opere pubbliche. Il procuratore capo di Milano, Manlio Minale, dichiara: «Abbiamo individuato la terza generazione della ‘ndrangheta in Lombardia.
2009 – Operazione “Caracas Express”
Viene scoperto come la cosca dei Barbaro-Papalia operasse sopratutto nella zona sud est di Milano gestendo in esclusiva il locale traffico di cocaina e hascisc.
2009 – Operazione “Pavone”
Con questa operazione si ha la conferma che una grossa fetta del narcotraffico italiano graviti attorno a Milano, sopratutto nel quartiere di Quarto Oggiaro dove sembra risiedere una delle maggiori sedi di spaccio italiane.
2009 – Operazione “Bad Boys”
Diretta contro gli esponenti della famiglia Farao-Marincola, legati alle cosche di Cirò Marina, si scopre che questi mafiosi avevano assunto il predominio nella zona di Legnano (MI), Lonate Pozzolo (VA), Gallarate (VA), Busto Arsizio (VA) e dello scalo dell’areoporto di Malpensa. Le accuse sono di estorsione con finalità mafiosa, sfruttamento della prostituzione, usura, rapina, omicidio e di un tentato omicidio ai danni di una imprenditrice che si era ribellata all’estorsione.
2009 – Operazione “Parco Sud”
Vengono eseguite 17 ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di appartenenti al clan Barbaro-Papalia che operava nella zona di Corsico, Buccinasco, Assago e Trezzano sul Naviglio, nella provincia milanese. Il procuratore capo di Milano, Manlio Minale, ha affermato che con questa operazione veniva accertato, per la prima volta, come ” alcuni imprenditori lombardi si siano sottomessi all’associazione mafiosa, l’abbiano fiancheggiata, approfittando per propri fini”.
2010 – Operazione “Tenacia” e operazione “Infinito”
Una maxi operazione, condotta in collaborazione tra la Dda di Milano e quella di Reggio Calabria, che porta ad oltre trecento arrestati e all’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni assessori e politici locali della Lombardia oltre che al direttore della Asl di Pavia, Carlo Antonio Chiriaco.
Susanna A. Pejrano Ambivero (Milano, 06 Agosto 1971) ha una formazione medico scientifica, spesso impegnata in battaglie sociali e culturali soprattutto nell ambito del contrasto alla mentalità mafiosa. Vive nel profondo nord, a Cologno Monzese (MI), località tristemente nota per fatti di cronaca legati a 'ndrangheta e camorra.