Ha lanciato l’allarme prima della moglie che invitava gli amici a portarlo dal medico. Otto anni fa il professor Mauro Mancia l’ha ripetuto a Gad Lerner in diretta tv. Feltri e Giuliano Ferrara hanno risposto furibondi. De Bortoli (direttore Correre della Sera) si è detto contento di non essere un paziente di Mancia. Adesso stanno cambiando idea…
La diagnosi di un grande analista: Berlusconi sta male, megalomania patologica, deve farsi curare
15-11-2010
di
Ippolito Mauri
Ma Berlusconi è malato o l’ha inventato la moglie che pregava gli amici di aiutarlo a guarire? Nella scia delle intemperanze organizzate dal Lele Mora l’appello di Veronica Lario riattraversa i giornali: cortigiani indignati come Lupi di Comunione e Liberazione che si scompone in tv e avversari allegri anche se non c’è niente da ridere. Per capire come ci siamo distratti ecco un esercizio di memoria. Il primo allarme dimenticato arriva otto anni fa. Gad Lerner propone un viaggio nel cervello del Cavaliere. Ha appena riconquistato Palazzo Chigi: sacrilegio sfiorarlo senza riverenze. E sorrisi di compassione accompagnano la diagnosi del professor Mauro Mancia, neurofisiologo alla Statale di Milano e psicoanalista didatta celebrato. «Il presidente ha detto di avere un complesso di superiorità…». Che conferma partendo per Seul: «Se mi guardo attorno non trovo un politico bravo come Silvio Berlusconi». «Complesso di superiorità? Complesso di inferiorità. Chiare le evidenze. E’ un personaggio piccolo con poca charme. Veste come un manichino di negozio di provincia. Linguaggio banale, interessantissimo trattato di sintomatologia. Esempio: la negazione. Nega tutto ciò che evidente. Collegata alla negazione c’è la menzogna. E la bugia sostituisce la regola relazionale Alla base, un processo che chiamiamo di identificazione proiettiva: consiste in un’operazione della mente per cui delle parti proprie, prevalentemente sgradevoli e negative, vengono proiettate su altre persone come l’attribuire alla sinistra e a ogni avversario, i difetti che sono suoi. In primo luogo la menzogna. Difficile prevedere se in futuro possa diventare patologia. C’è da augurarsi che senta il bisogno di far curare queste dimensioni megalomaniache e patologiche potenziate dal consenso che raccoglie. Molti italiani si identificano per convenienza nelle sue qualità peggiori. E’ venuto dal nulla, ha avuto successo, anch’io posso avere successo». Mancia era uno specialista del sonno. Già allora Berlusconi raccontava di dormire pochissimo per lavorare il più possibile. E il professore risponde: «il sonno aiuta a star bene mentalmente. Far pratiche per non dormire è come opporsi al proprio benessere mentale. Essendo un uomo senza qualità, il potere è l’essenza della sua vita. Ossessione delirante e pilotata. Non follia, ma dominio di una perversità etica. Manipola, pervertendole, realtà e verità. Se perde il potere perde l’identità e la sconfitta diventa una tragedia». Correva l’anno 2002. Il Feltri che oggi taglia i fili, scoppia in studio: «Mancia non sta bene. Va curato, è urgente. Mandiamogli se non due psichiatri, almeno due infermieri». Si improvvisa infermiere di fiducia. E tampona le accuse di Veronica sbattendo in prima pagina la signora a seno nudo: «quando faceva la velina». Il Giuliano Ferrara, oggi dubbioso, sorride di compassione: «Sembra di essere nell’ex Unione Sovietica. Stupidaggini incredibili raggruppate con una certa spocchia». Ferruccio De Bortoli, esterrefatto. «Sono contrario alla legge sul legittimo sospetto, ma sarei favorevolissimo alla legge del legittimo sospetto medico. Spero di non essere mai un paziente del professor Mancia. Siamo caduti nella provocazione televisiva di Gad». Gad, sornione, che ripete: aspettiamo. L’ordine dei medici censura Mancia. Non per il contenuto della diagnosi ma per aver espresso la diagnosi infilato nel camice bianco. I baroni, non si sa mai, prendono le distanze. Adesso cosa pensano?