Il Margine è una piccola casa editrice di Trento. Non nasce dalla sera alla mattina ma dopo venticinque anni di lavoro culturale condensato nell’omonimo mensile “Il Margine” dell’Associazione Oscar Romero. Non nasce da un’intuizione solitaria, o da un ricco mecenate, o da una famiglia di tradizioni libresche, ma dall’impegno congiunto di trenta soci, che all’inizio del 2006 hanno fondato la srl Il Margine: insegnanti, impiegati, manager, professori universitari, giornalisti, bibliotecari, commercianti, informatici, pubblici funzionari, operatori sociali, medici, ricercatori. Una famiglia che si ritrova nella passione per un rinnovamento della società a partire da valori comuni che si sono via via rinsaldati grazie a quasi trent’anni di impegno insieme all’Associazione Rosa Bianca. Molti soci hanno già pubblicato e lavorato per case editrici di livello nazionale. Il Margine vuole offrire libri “pensati” ma accessibili a tutti. Libri curati ma a un prezzo economico. Libri che aiutino a conoscere, amare, cambiare il mondo. Dopo quattro anni di vita la casa editrice ha pubblicato sessanta libri divisi in cinque collane (Viva voce, I larici, Orizzonti, Impronte e Piccoli Margini). Fra gli autori della casa editrice possiamo citare Pupi Avati, Achille Ardigò, Pietro Scoppola, Paolo Giuntella, Adriano Ossicini, Enrico Peyretti, Paolo Ghezzi, Giulio Sapelli, Dante Clauser, Giancarlo Bregantini, Luigino Bruni, Massimo Giuliani, Alidad Shiri.
L’Autore più famoso è senz’altro Ryszard Kapuscinski, consideratouno dei grandi reporter della storia. Ha viaggiato in tutti i continenti, ha vissuto e raccontato quasi tutti i Paesi del mondo. Lui, polacco, cominciò ancora giovanissimo come inviato di una agenzia di stampa polacca in India. CIl governo era sotto l’ala di Mosca, l’agenzia era agenzia di stato, eppure Kapuscinski è riuscito a testimoniare senza missioni anche le verità più sgradevoli per il regime. Non si è mai più fermato. I suoi reportage dall’Africa, dall’America Latina, dall’Iran dello scià a quella dell’ayatollah, dall’impero sovietico in disfacimento, hanno fatto storia. Di lui in Italia è stato pubblicato praticamente tutto. Il Margine i due ultimi libri. Il primo raccoglie le sue parole lasciate durante l’ ultimo viaggio a Bolzano, pochi mesi prima di morire. Kapuscinski si è raccontato per quasi tre ore ad un gruppetto di ragazzi. Di quell’incontro è scaturito Ho dato voce ai poveri. Dialogo con i giovani. Ma il più prezioso è quello fresco di stampa: Perchè è morto Karl von Spreti. Guatemala 1970 (pp 96, 13 Euro) che esce proprio nei giorni del terzo anniversario dalla morte (23 gennaio 2007). Si tratta di uno dei pochi libri sconosciuti in Italia. Racconta l’intrigo del sequestro e dell’omicidio dell’ambasciatore tedesco Karl von Spreti, avvenuta in Guatemala nel 1970. Kapuscinski coglie immediatamente le contraddizioni spaventose che segnano quell’omicidio dentro la spietata storia del Paese latinoamericano, un “Pais ocupado” come ha scritto Eduardo Galeano più volte citato da Kapuscinski.
Ora i lettori italiani possono finalmente leggere questo libro di Kapuscinski grazie alla passione e all’affetto che si è creato fra la casa editrice “il Margine” di Trento e la famiglia di Kapuscinski che vive in Polonia. “ Perché è morto Karl von Spreti “ verrà presentato in anteprima italiana a Bolzano, 25 gennaio teatro Cristallo. Ci saranno la moglie Alicja, la figlia Rene, l’inviato Rai Ennio Remondino e Grazia Tuzi, collaboratrice di Perez Esquivel premio Nobel per la Pace. La sua prefazione introduce il libro.
Francesco Comina (1967), giornalista e scrittore.
Ha lavorato al settimanale della diocesi di Bolzano-Bressanone "il Segno" e
ai quotidiani "il Mattino dell'Alto Adige" con ruolo di caposervizio e a
"L'Adige" di Trento come cronista ed editorialista. Collabora con quotidiani e
riviste in modo particolare sui temi della pace e dei diritti umani. È stato
assessore per la Provincia di Bolzano e vicepresidente della Regione Trentino
Alto Adige. Ha scritto alcuni libri, fra cui "Non giuro a Hitler. La
testimonianza di Josef Mayr-Nusser" (S. Paolo), "Il monaco che amava il
jazz. Testimoni e maestri, migranti e poeti" (il Margine), con Marcelo
Barros "Il sapore della libertà" (la meridiana) e con Arturo Paoli "Qui
la méta è partire" (la Meridiana). Con M- Lintner, C. Fink, "Luis
Lintner. Mystiker, Kämpfer, Märtyrer" (Athesia), traduz. italiana "Luis
Lintner, Due mondi una vita" (Emi). Ha scritto anche un testo teatrale "Sulle
strade dell'acqua. Dramma in due atti e in quattro continenti" (il Margine).
Coordina il Centro per la Pace del Comune di Bolzano.