Ora legale: vuol dire che dal 29 marzo il governo rispetta la legge o continua a cambiarla?
29-03-2010
di
Filippo Senatore
Abbassare i toni. Arriva l’ora legale. Nessun panico nelle fila degli ex socialisti (ministri e portaborse di Berlusconi). Qualche patetico tentato suicidio e molta noia di regime. Qualunque cosa succeda, il signor S rimarrà al suo posto: cambierà solo l’ora. Ma questo è solo l’inizio secondo GL (Gad Lerner), che ricorda il “non mollare” fiorentino del 1926. Giustizia e Libertà riusciva a beffare il regime con inserti pubblicitari sul Corriere della Sera.
Il ricostituente non era un integratore alimentare antelitteram, ma semplicemente il progetto di una elite antifascista del calibro di Carlo Rosselli, Ernesto Rossi, Riccardo Bauer, Vittorio Foa e i vecchi Luigi Alberini (direttore del Corriere della Sera rimosso da Mussolini), Alfredo Frassati (che ha inventato e diretto La Stampa: il fascismo lo ha cancellato), Gaetano Salvemini, Luigi Einaudi. I delitti di Giacomo Matteotti di Piero Gobetti e di Giovanni Amendola risvegliarono le coscienze come oggi Falcone & Borsellino?
Allora bisogna rialzare i toni. Facciamo rispettare la legalità a costo di litigare con il motociclista che corre bellamente su un marciapiede milanese o il furbo italico che sguazza in un clima di impunità generale. La verità non è l’ossessione ingenua alla Cesare Zavattini ma un modo di mettere ordine alla quotidianità, non solo spostando la lancetta dell’orologio.
Bibliotecario al Corriere della Sera e giudice di pace. Ha pubblicato vari libri di poesie, l'ultimo si intitola "Pandosia".