La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Rubriche » Passavo di lì »

Passavo di lì – Anche Napolitano può sbagliare: non “il cambiamento climatico” ma il cemento degli speculatori ha travolto il paradiso della Liguria

27-10-2011

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Foto Il Fatto QuotidianoAbbiamo avuto sempre grande stima per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Saggio, posato, super partes, ha in ogni situazione dimostrato grande intelligenza e serietà nei suoi interventi. E nonostante il terribile e disgustoso periodo politico che gli è toccato. Ma questa volta ha toppato. E dispiace dirlo.

Sì, perché a proposito del nubifragio che ha colpito in questi giorni la Liguria ha detto che ciò è dovuto al “triste tributo che paghiamo ai cambiamenti climatici”.
E no, signor presidente, questo non lo doveva dire. Certo, i cambiamenti climatici sono una realtà: riscaldamento globale, intensificarsi delle precipitazioni, 540 millimetri di pioggia caduti in sole 12 ore, e via dicendo.

Ma credo che il problema stia da un’altra parte, e cioè nel dissesto idrogeologico dell’intero Paese, nei condoni che hanno permesso di costruire ovunque, nella corruzione di sindaci e amministratori, impresari e geometri, negli incendi che ogni anno devastano aree immense di boschi, nel menefreghismo delle amministrazioni locali che hanno sempre pensato al proprio tornaconto e mai al bene comune, nei tombini mai svuotati, nei fiumi mai dragati, nelle infrastrutture mai fatte, nel solito atteggiamento – in puro stile leghista (ma sappiamo bene che si può essere leghisti a destra come a sinistra) – di chi dice “io a casa mia faccio quello che mi pare” (che sottende un “e gli altri si fottano”).

Abbiamo devastato le campagne, inquinato l’inquinabile, costruito dove non si poteva costruire, cementificato coste e borghi di montagna, alterato gli equilibri della Natura… E poi diciamo che è colpa della Natura se accade tutto ciò?

No, caro presidente, è solo e unicamente colpa nostra (e se non fosse vero questo, allora bisognerebbe dire che, a proposito dei crolli a Pompei, aveva ragione il ministro – ministro? – Bondi).

Paolo ColloPaolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.
 

Commenti

  1. Parole sante! Il malcostume di igorare geologi e tecnici per non dover poi rischiare di investire denaro nella gestione razionale del territorio produce disastri ..
    Giudico anche eccessivo l’addossamento di tutte le colpe al sindaco di Genova che ha sottovalutato la gravità degli allarmi meteo. Il sindaco è solo un colpevole dell’ultima ora..

  2. Massimo guadrini

    A mio avviso, però, va detto che quello del presidente della Repubblica è stato più che altro un “peccato per omissione”, visto che nella Val di Vara le frane hanno interessato soprattutto aree ex agricole non più sfruttate e mantenute (non a caso è l’area più estesa e meno popolata della provincia di La Spezia).
    Con questo non intendo assolutamente difendere l’indifendibile attitudine alla cementificazione e riduzione degli alvei fluviali, ma sottolineare solo che, effettivamente, le precipitazioni del 25 ottobre scorso, almeno nella suddetta valle, sono da reputare la principale causa dei disastri.
    Concordo comunque con Paolo Collo sul fatto che Napolitano avrebbe potuto e dovuto citare fra le cause dei disastri anche l’abusivismo edilizio, la cattiva amministrazione etc.

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