Abbiamo avuto sempre grande stima per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Saggio, posato, super partes, ha in ogni situazione dimostrato grande intelligenza e serietà nei suoi interventi. E nonostante il terribile e disgustoso periodo politico che gli è toccato. Ma questa volta ha toppato. E dispiace dirlo.
Sì, perché a proposito del nubifragio che ha colpito in questi giorni la Liguria ha detto che ciò è dovuto al “triste tributo che paghiamo ai cambiamenti climatici”.
E no, signor presidente, questo non lo doveva dire. Certo, i cambiamenti climatici sono una realtà: riscaldamento globale, intensificarsi delle precipitazioni, 540 millimetri di pioggia caduti in sole 12 ore, e via dicendo.
Ma credo che il problema stia da un’altra parte, e cioè nel dissesto idrogeologico dell’intero Paese, nei condoni che hanno permesso di costruire ovunque, nella corruzione di sindaci e amministratori, impresari e geometri, negli incendi che ogni anno devastano aree immense di boschi, nel menefreghismo delle amministrazioni locali che hanno sempre pensato al proprio tornaconto e mai al bene comune, nei tombini mai svuotati, nei fiumi mai dragati, nelle infrastrutture mai fatte, nel solito atteggiamento – in puro stile leghista (ma sappiamo bene che si può essere leghisti a destra come a sinistra) – di chi dice “io a casa mia faccio quello che mi pare” (che sottende un “e gli altri si fottano”).
Abbiamo devastato le campagne, inquinato l’inquinabile, costruito dove non si poteva costruire, cementificato coste e borghi di montagna, alterato gli equilibri della Natura… E poi diciamo che è colpa della Natura se accade tutto ciò?
No, caro presidente, è solo e unicamente colpa nostra (e se non fosse vero questo, allora bisognerebbe dire che, a proposito dei crolli a Pompei, aveva ragione il ministro – ministro? – Bondi).
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.