PASSAVO DI LÌ – Che tristezza il B detronizzato: parla dicendo “noi”, ormai non si fida delle sue parole
01-12-2011
di
Gino Spadon
Ascoltando l’ultimo intervento di Berlusconi con le abituali litanie del tipo: “Siamo convinti che i nostri valori sono i migliori per la famiglia….siamo convinti che la sinistra non sia matura… siamo convinti che lo Stato deve essere al servizio del cittadino… siamo scesi in campo nel ‘94 per garantire ai nostri figli di poter vivere in un Paese democratico e libero” m’è venuta spontanea una riflessione non tanto sul contenuto del suo discorso, infarcito di accuse ormai polverose, ma sul linguaggio da lui utilizzato. Non più infatti, come è sempre avvenuto nel passato, una cascata di stucchevoli e perentori: “io credo… io penso…io sono convinto…”, ma il ricorso a un “noi” che di maiestatico non ha proprio nulla. Questo “noi”, a ben vedere, altro non è che un patetico espediente retorico col quale l’oratore, ha voluto darci ad intendere che esiste ancora una fitta schiera di mallevadori del suo pensiero e della sua azione politica. In realtà, tolti i ben noti e ben retribuiti zelatori di professione, nessuno in Italia e all’estero crede più nelle parole di quest’uomo universalmente screditato e (se posso azzardare un’ipotesi) neppure lui ci crede.
Gino Spadon vive a Venezia. Ha insegnato Letteratura francese a Ca' Foscari.