Per risanare il grande debito, deputati, consiglieri regionali, provinciali e comunali investano metà delle ricompense in titoli di Stato: sono sempre soldi nostri
15-08-2011
di
Filippo Senatore
Mi permetto di fare una modesta proposta. Le cariche onorarie stabilite dalla Costituzione sono tante, ma quelle che di più vessano il bilancio dello stato appesantito da un debito troppo gravoso sono quelle politiche. Ad esempio un magistrato onorario di tribunale mediamente riceve 350 euro al mese per le indennità di udienze Nel periodo festivo egli non riceve nulla pur continuando a lavorare.
Mentre sulle orme dell’articolo 69 della costituzione le cariche elettive negli ultimi anni sono diventate sempre di più strumento di arricchimento personale sintetizzato con popolate termine di “casta”, così come denunciato da Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella nell’omonimo libro. Si propone di ridurre il numero dei parlamentari, ma occorre una legge costituzionale che con i passaggi istituzionali aggravati prevede tempi lunghi non adatti all’emergenza economica. Si auspica di ridurre le indennità, ma l’articolo 69 permette ai rappresentanti del popolo di stabilire le loro prebende.
La mia modesta proposta sarebbe che tutte le cariche elettiva dai deputati ai consiglieri comunali dovrebbero destinare parte delle indennità all’acquisto di titoli di Stato pluriennali (almeno 10 anni) per dare fiato al bilancio. Quanto alla sua proposta sull’equità bisognerebbe inventare per i privati ricchi e munifici una filantropia sociale finalizzata a opere o funzioni gratuite. Non sono cose nuove. Ricordo che un vecchio avvocato e deputato liberale, Cesare Gabrieli uomo onesto negli anni Cinquanta risanò e rifondò un ospedale cosentino senza ricevere alcun compenso.
Su questo terreno il rigore alla maniera del grande Ugo La Malfa metterebbe le ali alla crescita e il volano della solidarietà tempererebbe i sacrifici dei ceti più poveri.
Bibliotecario al Corriere della Sera e giudice di pace. Ha pubblicato vari libri di poesie, l'ultimo si intitola "Pandosia".