PETER CAMERON, UN GIORNO QUESTO DOLORE TI SARA’ UTILE, trad. di G. Oneto, Adelphi.
Finalmente ristampato nei tascabili, riesce “Someday This Pain Will Be Useful to You” – già solo il titolo è notevole – di Peter Cameron, scrittore statunitense del 1959. E’ la storia di James, che ha diciotto anni e vive a New York tra una madre un po’ fuori di testa e un padre – separato – che nei fine settimana si fa togliere le borse sotto gli occhi. James dovrebbe andare all’università, ma intanto lavora nella sciccosa galleria d’arte della madre, gestita dall’amico John. James non ama i suoi coetanei («ho passato tutta la vita con i miei coetanei e non mi piacciono granché») e ancora meno le (esilaranti, per noi) sedute dalla psichiatra Rowena Adler. E forse non ha nemmeno voglia di andare all’università. Ma ha una nonna che gli sta simpatica, con un debole per il whisky e per Ottorino Respighi…
Una sorta di nuovo, malinconico, irrequieto e decisamente più attuale giovane Holden durante una caldissima settimana newyorkese tra il 24 e il 30 luglio 2003.
GABRIELA MISTRAL, CANTO CHE AMAVI, trad. di M.Lefèvre, Marcos & Marcos.
Quest’anno il Premio Nobel per la Letteratura è andato (era ora) a Mario Vargas Llosa, che si aggiunge a un elenco di vincitori latinoamericani – Asturias, García Márquez, Mistral, Neruda, Paz – in parte notissimi e in parte dimenticati. Tra quest’ultimi c’è sicuramente la cilena Gabriela Mistral (pseudonimo – tratto dai suoi amati Gabriele d’Annunzio e Frédéric Mistral – di Lucila de María del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga, 1889-1957). A ricordarcela e a farci rileggere i suoi versi ci ha pensato l’editore Marcos & Marcos che ora esce in libreria con questa bella, intensa e ben curata antologia tratta dai volumi “Desolación” (1922), “Ternura” (1924), “Tala” (1938), “Lagar” (1954) e “Poema de Chile” (postumo, 1967). Una poesia cristallina, affascinante e dolcissima, anche quando tratta di dolore, di tristezza o di morte. Una poesia che percorre tanto i sentimenti umani quanto i panorami della natura violenta e meravigliosa della sua terra. Una riscoperta.
VALERIO MAGRELLI, ADDIO AL CALCIO, Einaudi.
Bel tipo Valerio Magrelli (Roma, 1957): ordinario di letteratura francese, poeta di grande livello (tra l’altro ha vinto il Premio Feltrinelli per la poesia italiana), attore dilettante che ricordiamo in “Caro diario” di Nanni Moretti, raffinato traduttore, pendolare in treno, e, pure, ex-calciatore.
Quest’ultima “professione-passione” ce la racconta – a modo suo – in questo divertente libro composto da, guarda caso, novanta racconti da un minuto ciascuno e diviso, guarda caso, in primo e secondo tempo. Calcio visto e praticato, calcio e figli, calcio vero e fantacalcio, calciobalilla e calciatori. L’universo del pallone, le sue ossessioni, i suoi riti. Una sorta di ironica autobiografia, per metà vissuta e per metà sognata.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.