Il libro con gli appunti tenuti dalla presidente della commissione parlamentare che indagò su uomini e fatti della loggia Propaganda 2 è un salto in un passato che si vuole dimenticare. Ma più spesso lo si vuole sminuire. Un errore perché rappresenta la genesi dei fatti che viviamo ogni giorno
P2 (2) – L’esperienza gelliana? “Basta un solo governante ricattabile perché la democrazia sia a rischio”
05-05-2011
di
Antonella Beccaria
Ha più i connotati del documento storico che quelli della ricostruzione il libro uscito poche settimane fa per i tipi di Chiarelettere. Si tratta del volume La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi, curato dalla saggista e scrittrice Anna Vinci, 576 pagine in cui si cerca di rispondere a una domanda che formulò Giuliano Turone, il magistrato che il 17 marzo 1981 scoprì insieme a Gherardo Colombo gli elenchi della loggia massonica di Licio Gelli: «Perché questa volontà pertinace di sottovalutare, di ignorare, persino di scacciare dalla mente il fenomeno P2 e tutte le allarmanti vicende connesse che sono emerse negli ultimi trent’anni?»
Il libro curato da Vinci riunisce più di tre anni e mezzo di appunti presi dal dicembre 1981 al luglio del 1984 dalla presidentessa della commissione parlamentare che indagò sulla P2. Fogli, in alcuni casi, pagine più organiche in altri, per tenere a mente informazioni che riguardano moltissime delle persone che, per un motivo o per un altro, erano entrati in contatto con il sistema gelliano. Tra queste Flavio Carboni, grande “protagonista” di quegli anni e attualmente sotto indagine per la cosiddetta P3, Roberto Calvi, Fabrizio Cicchitto, Giulio Andreotti, Giancarlo Elia Valori. In coda al libro, poi, ci sono lettere scritte da Francesco Cossiga, Michele Sindona e dallo stesso Gelli.
«Basta una sola persona che ci governa ricattata o ricattabile, perché la democrazia sia a rischio». Da questa affermazione di Tina Anselmi parte la curatrice del volume. E si mette all’opera per oltre un anno facendo un lavoro che sembra più quello di costruire un mosaico: trovare a questi appunti, talvolta non organici, una collocazione, dare loro un’interpretazione coerente con quanto la presidentessa della commissione d’inchiesta andava via via scoprendo. Scrive Anna Vinci in proposito: «È stato un arricchimento, una comprensione di segrete trame, “ordinare” queste numerose paginette, concitate o più distese, scandite a volte dall’annotazione delle ore, dei luoghi degli incontri e, tra gli appunti, anche qualche vignetta dedicata alla presidente, per stemperare il livello della tensione mentre si andava palesando il progetto eversivo della P2».
Antonella Beccaria è giornalista, scrittrice e blogger. Vive e lavora a Bologna. Appassionata di fotografia, politica, internet,
cultura Creative Commons, letteratura horror ed Europa orientale (non
necessariamente in quest'ordine...), scrive per il mensile "La Voce delle voci" e dal 2004 ha un blog: "Xaaraan" (http://antonella.beccaria.org/). Per Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri - per la quale cura la collana "Senza finzione" - ha pubblicato "NoSCOpyright – Storie di malaffare nella società dell’informazione" (2004), "Permesso d’autore" (2005),"Bambini di Satana" (2006), "Uno bianca e trame nere" (2007), "Pentiti di niente" (2008) e "Attentato imminente" (2009). Per Socialmente Editore "Il programma di Licio Gelli" (2009) e "Schegge contro la democrazia" (con Riccardo Lenzi, 2010). Per Nutrimenti "Piccone di Stato" (2010) e "Divo Giulio" (con Giacomo Pacini, 2012)