SUSO DE TORO, UOMO SENZA NOME, trad. di F. Angelli, Gran Vía
Un libro bellissimo e terribile da parte di uno dei più noti giornalisti e scrittori galiziani. Suso de Toro (Santiago de Compostela, 1956), racconta infatti, attraverso ricordi – e tanti incubi – il passato di un vecchio malato terminale inchiodato in un letto di ospedale. La sua è stata una vita dedicata al Male: quello vero, fatto di torture e assassinii, di violenze e di comportamenti atroci. A Berlino, con l’avvento del nazismo, in Spagna con la feroce repressione scatenata dai franchisti durante e dopo la Guerra Civile, e infine nel corso dell’assedio di Stalingrado. Una serie di terribili flash-back senza ripensamenti e senza pentimenti. Lo sconvolgente diario di un boia. O, come ha annotato l’autore: “un teatro d’ombre in cui si rappresenta una sorta di dramma religioso, una specie di atto sacramentale”. Imperdibile.
GIULIA FRESCA, SOGNATORE DI ALGORITMI, Luigi Pellegrini editore
L’espediente letterario di trovare un manoscritto in una bottiglia, o un diario dentro un cassettone, o un pacco di lettere impolverate legate con un nastrino è vecchio come il mondo (della letteratura). In questo caso Giulia Fresca – giovane calabro-lucana ingegnere per professione, giornalista per piacere e scrittrice per passione – adatta questo gioco letterario alla nostra epoca elettronica e s’inventa il ritrovamento – in un futuro prossimo, il 2035, per l’esattezza – di un “vecchio” cd-rom con al suo interno un diario fatto di e-mail, allegati e via digitando. Sono parole, pensieri, impressioni, confessioni, sensazioni. Un contenitore pressoché infinito in cui l’autrice fonde politica, desideri, poesia, storia, cronaca, memoria personale e altrui. Forse la carne messa sul fuoco è un po’ troppa, ma l’impegno sicuramente ammirevole.
AA. VV., RACCONTI DI VENTO E DI MARE, a cura di G. Bertone, Einaudi
E cosa mai potrebbe dire il povero recensore di fronte a un libro come questo? Come si fa a non scrivere banalità davanti a una squadra di all-stars come Conrad, Stevenson, Pessoa, García Márquez, London, Melville, Kafka, Pavese, Montale o Conan Doyle (solo per citarne alcuni…)?
Un’impresa meritevole, quella del “commodoro” Giorgio Bertone, che ci regala in circa 600 pagine un assaggio – naufragi, misteri, scoperte, rotte, silenzi – di quella sterminata letteratura che ha il mare per protagonista. Aspettiamo il secondo volume.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.