La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

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Se il giornalista scopre il fantasma che uccide in una stanza chiusa

14-01-2011

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Il mistero della camera gialla di Gaston LerouxGiallo
Il mistero della camera gialla di Gaston Leroux, traduzione di S. Cantoni, Passigli, euro 16,50

Finalmente un “giallo” come si deve. Di chi? Lucarelli? Connolly? Camilleri? No. L’autore è Gaston Leroux (1868-1927), avvocato, corrispondente di guerra, reporter di cronaca nera e quindi autore del ben noto “Il fantasma dell’Opera”. Ma, anche, creatore del personaggio di Joseph Rouletabille, detective dilettante e “giornalista che viaggia tra paesi e misteri come una sorta di Tintin adulto” (Savater). E la sua prima avventura – che all’epoca lo rese famoso – è proprio quella legata al “Mistero della camera gialla”, storia di un inspiegabile delitto avvenuto, appunto, all’interno di una stanza chiusa. Un romanzo che riconcilia con il genere poliziesco “inventato” da Edgar Allan Poe e proseguito, attraverso Conan Doyle, Agata Christie e Edgar Fallace, fino ai giorni nostri. Una bella riproposta davvero.

Racconti
Da dove sto chiamando di Raymond Carver, traduzione di R. Duranti, Einaudi, euro 25,00

Trentasette racconti – quasi trentasette brevi film -, selezionati dall’autore stesso poco prima della sua scomparsa (1988), che rappresentano forse il meglio della sua produzione letteraria. Storie di coppie, delle loro crisi e separazioni, di solitudini, di alcol o di violenza sullo sfondo della provincia americana. Donne e uomini che si trovano all’improvviso alla resa dei conti con l’ american dream. Un libro notevole, a volte sorprendente che, come ha sottolineato il “Boston Globe”, ci rivela un autore capace di espandere continuamente i propri orizzonti.

Viaggi
L’odore dell’India di Pier Paolo Pasolini, Garzanti, euro 9,50

Nel 1961, in compagnia di Elsa Morante e di Alberto Moravia, Pasolini fa un viaggio di sei settimane in India. Dalla sua esperienza nasce questo diario di viaggio, apparso poi a puntate su “Il Giorno”, e recentemente ristampato, che rimane una delle più belle testimonianze su quella terra e su quelle persone. Pasolini riesce infatti in questo libro a farci sentire – quasi toccare – quel mondo fatto di indicibile povertà e di esagerate ricchezze, di grande spiritualità e di paesaggi indimenticabili. Una cronaca che ci permette di conoscere le sue riflessioni su quel mondo, i suoi incontri con personaggi importanti o con gente comune, di vederne i gesti, così come i colori dei loro vestiti e, appunto, gli “odori” del subcontinente indiano.

Paolo ColloPaolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.

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