Può sicuramente dirsi un uomo fortunato Domenico “Mimmo” Fiorino, autore del libro Alla guida dell’Einaudi, recentemente pubblicato da Mondadori.
Fortunato perché un ragazzo di ventisei anni che arriva a Torino nel lontano 1978 dalla Calabria aveva moltissime probabilità di andare a lavorare alla Fiat o nel cosiddetto indotto-Fiat (e sappiamo come è andata a finire…).
Lui, invece, finisce all’Einaudi a fare il magazziniere e dopo sette anni, nel 1986, viene promosso autista personale del “principe”, sì proprio lui, di Giulio Einaudi.
E il libro è la storia – o meglio, la memoria – del loro rapporto di lavoro, ma anche della loro amicizia, complicità, stima reciproca, delle loro baruffe. Fino alla fine, al 1999, quando Einaudi muore nella sua casa di Magliano Sabina.
Tra queste due date centinaia di viaggi, di pranzi e cene nelle “piole” (osterie) che tanto piacevano a Giulio, di sabati e domeniche e addirittura vacanze saltate per gli impegni – e anche le bizze – del “dottore”. E in mezzo, soprattutto, gli scrittori, i poeti, i saggisti conosciuti, ammirati: come Primo Levi e Natalia Ginzburg, Francesco Biamonti e Nico Orengo, Daniele del Giudice e Mario Rigoni Stern, Roberto Cerami e Alberto Asor Rosa. Come pure i “giovani”: Ammaniti, Scarpa, Simona Vinci…
E sullo sfondo la casa editrice, l’Einaudi – e naturalmente i suoi redattori, editor, amministratori delegati (più o meno simpatici), direttori – tra fortune e sfortune, fallimenti e amministrazioni controllate, De Benedetti e la Mondadori, Premi Nobel e lettori comuni.
Come dicevo, “Mimmo” Fiorino può dirsi un uomo fortunato per questa sua impareggiabile esperienza di lavoro. Ma anche noi che leggiamo questo suo libro dolce e amaro di memorie scritte “dal basso”.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.