Chiara Frugoni, La voce delle immagini, Einaudi
Il nome di Chiara Frugoni ci rimanda immediatamente alla storia del Medio Evo, che ha insegnato a Pisa, Roma e Parigi. A san Francesco, sul quale ha pubblicato numerosi e fondamentali saggi. E alla lettura delle immagini per interpretare la storia e la cultura. Ora, con questo illustratissimo “La voce delle immagini” si è proposta di svelare al lettore cosa c’è veramente dietro quelle figure che noi possiamo osservare in musei o chiese. Cosa c’è, insomma, dietro la classica didascalia “Madonna e santi” accompagnata da una data. Perché, come sottolinea all’inizio del libro, le immagini medievali si esprimevano “con una loro lingua fatta anche di gesti in codice, di convenzioni architettoniche, di dettagli allusivi, di metafore, di simboli”, che, se noi non li conosciamo, se non li sappiamo “tradurre”, perdono voce e significato. Un emozionante e alle volte sorprendente viaggio tra affreschi, sculture, pale e mosaici che, finalmente, “parlano” la nostra stessa lingua. Una sorta di saggio in 3D.
Marc Pastor, La maledetta, traduzione di B. Parisi, Giano
In una Barcellona misteriosa e buia, tra bordelli, osterie, case fatiscenti e povertà diffusa, si aggira, agli inizi del secolo scorso, la “Vampira del carrer Ponent”, Enriqueta Martí Repollès, “la cattiveria allo stato puro, il diavolo, il mostro”. E sulle sue tracce si mette il corpulento – e corrotto – ispettore di polizia Moisès Corvo. Una storia vera divenuta leggendaria e ora riportata in vita da Marc Pastor (Barcellona, 1977), laureato in criminologia e politica criminale e di stanza presso la Polizia Scientifica della capitale catalana. Un “noir” duro e senza fronzoli, originale, quasi la registrazione di un’autopsia in diretta, che racconta di una serial killer dei primi del Novecento che rapiva e uccideva bambini. Una storia che fece inorridire il pubblico dell’epoca e che ancora adesso provoca non pochi brividi anche al lettore più smaliziato.
Paolo Pedote, 101 motivi per credere in Dio e non alla chiesa, Newton Compton
Forse mai come in questo momento c’è stata frattura più grande tra chi ha fede e chi amministra la fede stessa. E non solo per il recente scandalo riguardante i religiosi pedofili. Pare esserci ancora parecchia gente che crede in Gesù Cristo, ma sicuramente sempre meno che crede nella Chiesa: con tutta la sua granitica gerarchia, i suoi vescovi rubizzi dagli anelli grandi come mandarini e dai crocefissi d’oro zecchino, col suo papa coperto dalle pellicce di chissà quanti poveri ermellini scuoiati allo scopo di farlo stare al caldo, con lo Ior e le sue banche dai conti cifrati, con le sue amicizie con dittatori golpisti e sanguinari o con mafiosi impresentabili, con la discriminazione nei confronti delle donne, l’ossessione nei confronti del sesso, l’Opus Dei… E via bestemmiando… Ecco allora un gradevole manualetto che prova a rispondere a un centinaio di domande “serie”, attraverso aneddoti curiosi, riflessioni pertinenti, doverose indignazioni, a cura di un sanamente irriguardoso giornalista milanese, già autore, tra l’altro, di saggi sul pregiudizio anti-omosessuale e sui preti pedofili.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.