La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

di

È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

di

L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

di

Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

di

Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Rubriche » Salute »

Bere per diventare adulti: le lesioni cerebrali dei ragazzi che si ubriacano il sabato sera

14-07-2011

di

Corteccia prefrontaleIn occasione del 34° Convegno della Research Society on Alcoholism tenutosi ad Atlanta tra il 25 e il 29 giugno 2011, Tim McQueeny del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Cincinnati ha presentato i risultati del suo lavoro scientifico dimostrando come le occasionali abbuffate di alcool, o binge drinking, negli adolescenti possano essere causa di lesioni cerebrali

Si fa riferimento a delle vere e proprie abbuffate di alcool a cadenza per lo più settimanale, o comunque ripetute con una certa regolarità. Con il termine binge drinking si fa riferimento all’assunzione di 4/5 o più bevande alcoliche nell’ambito della stessa serata, quindi in un tempo relativamente breve (in quantità maggiore per gli uomini rispetto alle donne, essendo queste ultime molto più sensibili agli effetti dell’alcool). Non importa tanto la tipologia della sostanza bevuta, quanto l’effetto, ossia la sbornia, l’obnubilamento del sensorio.

La binge drinking è considerata un rito di passaggio tra i giovani, una sorta di dimostrazione dell’acquisita emancipazione, il problema però sta nel fatto che le conseguenze sul cervello non sono di passaggio, ma assumono la caratteristica di essere definitive e piuttosto gravi, in quanto nell’adolescenza il cervello è ancora in via di sviluppo.

Scansioni ad alta risoluzione del cervello di giovani binge drinkers del fine settimana con età compresa tra i 18 e i 25 anni hanno dimostrato lesioni a livello della corteccia prefrontale. Questa sezione del cervello è legata alle funzioni esecutive quali l’attenzione, la capacità di pianificare, di prendere decisioni, di elaborare le emozioni e di controllare gli impulsi, conseguentemente la sua lesione può determinare la comparsa di comportamenti irrazionali.

Uno studio pubblicato su Neuron da Daniel Durstewitz dell’Università di Heidelberg e Jeremy Seamans dell’Università della British Columbia di Vancouver nel 2010 dimostrò lo stretto legame tra la corteccia prefrontale e l’ispirazione, in effetti parrebbe che grazie a questa parte del cervello sia possibile prendere decisioni, pianificare ed adattarsi a nuove situazioni. Se questa parte del cervello viene danneggiata, un individuo risulta incapace di cambiare con rapidità le proprie rappresentazioni mentali o di elaborare nuove strategie.

McQueeny ha esaminato le parti del cervello che intervengono nella formazione e nell’elaborazione del pensiero, quelle parti inserite nella ricezione e nella trasmissione dei messaggi neuronali ed ha visto che il consumo di alcool in stile binge drinking si associa a riduzione dell’integrità della materia bianca, composta da assoni rivestiti da mielina, che controlla i segnali condivisi fra i neuroni, coordinando il lavoro delle diverse regioni cerebrali, e a profonde alterazioni strutturali della sostanza grigia. Sembra evidenziarsi, inoltre, una stretta correlazione tra la quantità di alcool consumato e lo spessore della corteccia cerebrale.

Risonanza magnetica encefalicaIl prosieguo della ricerca in essere vorrebbe stabilire nello specifico il diverso impatto da parte dell’alcool sulle diverse parti della materia cerebrale, in quanto già si è visto che pur essendo colpite sia la sostanza grigia che quella bianca, non è chiaro se la tipologia delle lesioni sia sovrapponibile oppure no. Lo studio interessa gli adolescenti, quindi individui con meno di 20 anni di età, essendo l’alcool verosimilmente neurotossico, ci si domanda in quale modo esprime la tossicità, se interviene nello sviluppo del cervello inquinandolo ed interagendo con i fattori di sviluppo.

Il problema binge drinking nei giovani è imponente, solo negli USA si calcola un 42% di giovani tra i 18 e i 25 anni che si dedica alle abbuffate alcoliche (National Institute on Drug Abuse). Gli effetti depressogeni dell’alcool emergono nel corso della vita, mentre nei primi stadi prevale l’effetto euforizzante, tanto da attivare la tolleranza alla droga. Nel passato gli studi venivano effettuati prevalentemente su di una popolazione maschile in età non definita, ma sicuramente avanzata, e non era possibile effettuare una corretta valutazione in relazione ai tempi di insorgenza dei deficit cerebrali legati all’inizio della attività di binge drinking, come dice McQueeny:

Stiamo osservando gli aspetti in divenire del cervello in relazione all’abuso di alcoolici, come vorremmo valutare eventuali differenze di genere in risposta alla sostanza tossica. Non uno studio legato all’abuso e alla dipendenza da alcool, ma una valutazione micro-strutturale degli eventuali danni in divenire.

Note di approfondimento

Luisa BarbieriLaureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati. Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico. Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).
 

Commenti

  1. Giovanna Arrico

    Credo sia un valido articolo da diffondere. Camminando per la strada, girando in bicicletta, oramai è diventato un uso comune vedere ragazzi e ragazze che bevono birra o similari, passando la bottiglia.Finendone una e aprendone un’altra, o semplicemente passeggiando con una bottiglia in mano. Credo che la condivisione e l’emancipazione si possano avere con altre cose, che si dimostrino con altri atteggiamenti. So che non troverò il favore di molti, soprattutto i più modaioli, ma credo veramente che oltre ad un’apparire tutti uguali, e questo può essere più o meno discutibile, si debbano veramente tenere in considerazione i danni che vengono causati dall’alcool e dalla sua assunzione ripetuta. Per chi ne è al di fuori, perchè non ne condivede il gusto, l’atteggiamento, e non ne sente il bisogno, vede meglio chi lo fa, e riesce a percepire i comportamenti e le parole alterate che ne seguono. Discorsi già poco equilibrati, pensieri che si confondono, o atteggiamenti di collera, irritabilità, che in un attimo a volte o spesso provocano stupide e inutili risse. Perchè? Non capisco perchè rovinare qualcosa di bello quale è la vita, i rapporti di amicizia…per un vizio e quindi per “isolare” altri problemi.

I più votati

--

I più scaricati

--