Margie E. Lachman e Stefan Agrigoroaei del dipartimento di psicologia della Brandeis University (Waltham, Massachusetts, United States of America) hanno svolto uno studio negli Stati Uniti che ha coinvolto 3.626 adulti con età compresa tra i 32 e gli 84 anni con valutazioni facenti riferimento a due precise fasce temporali (1995/1996 e 2004/2006), considerando, quindi, un tempo di osservazione adeguato agli obiettivi della sperimentazione.
Gli studiosi sono partiti dal presupposto che già moltissimi lavori di ricerca testimoniano i danni tradizionali legati a diversi fattori di rischio per la salute (eccessivo consumo di fumo, di alcool, sovrappeso), ma molte meno ricerche hanno focalizzato l’attenzione sulla meno tangibile, ma positiva, nonché protettiva, influenza dei supporti psicologici e sociali.
L’obiettivo dello studio è proprio quello di dimostrare il contributo complessivo delle variabili di promozione della salute a cambiamenti a lungo termine in materia di salute considerando il loro possibile effetto protettivo nel ridurre al minimo il declino legato all’invecchiamento della popolazione in materia di salute funzionale, al di là del ruolo socio-demografico e i fattori di rischio fisico.
La ricerca, supportata da borse di studio concesse dal National Institute on Aging è riportata in un articolo “Promozione Funzionale Salute in mezza età e vecchiaia: effetti a lungo termine di protezione di credenze di controllo, supporto sociale, e Esercizio Fisico” pubblicato su PlosOne, datato 11 ottobre 2010.
Visto che la salute funzionale tende a declinare in età adulta, è importante individuare i fattori modificabili che possano essere implementati per mantenere il funzionamento, migliorare la qualità della vita, e ridurre la disabilità.
La ricerca ha individuato un composto di tre variabili di protezione: credenze di controllo, sostegno sociale ed esercizio fisico. Le “credenze di controllo” si riferiscono alla percezione che un individuo ha di se in riferimento alle sue stesse potenzialità di intervento sui cambiamenti, ottenendo risultati gratificanti nella vita. Coloro che hanno un maggiore vissuto di controllo si mostrano più propensi ad impegnarsi in comportamenti che promuovono la salute, come il fare esercizio fisico e il mangiare adeguatamente alle reali esigenze. Si è visto, inoltre, che tale atteggiamento vitale contribuisce a più rapidi recuperi da malattie e al mantenimento di un elevato indice vitale funzionale.
Le relazioni sociali contribuiscono a promuovere la salute riducendo lo stress e favorendo comportamenti sani. Supporti sociali adeguati contribuiscono a migliorare la qualità di vita dei singoli, in quanto si è visto che coloro che sono socialmente integrati, coloro che beneficiano di positive e costruttive esperienze relazionali vivono molto meglio di coloro che, invece, sono costretti all’isolamento e/o coinvolti in relazioni conflittuali.
È indiscutibile che sia all’osservazione una stretta relazione tra cambiamenti sociali positivi e modelli di disabilità psico fisica, ovviamente la fascia di popolazione di età avanzata mostra e dimostra questa teoria essendo maggiormente vulnerabile e quindi maggiormente coinvolta direttamente. I benefici dell’esercizio fisico sono ampiamente e fortunatamente ben documentati, coloro che ne fanno stile di vita hanno minori probabilità di incorrere in accidenti ad esempio cardiovascolari e/o metabolici.
L’osservazione degli adulti di mezza età e degli anziani ha portato a definire significativamente ridotto il declino della salute funzionale puntando su questi fattori protettivi, al di là degli effetti dannosi dei fattori di rischio fisico. I risultati sono incoraggianti per le prospettive di sviluppo di interventi per promuovere la salute e funzionale per ridurre le spese della sanità pubblica per disabilità fisica nella vita futura.
Note bibliografiche
Laureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati.
Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico.
Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).