È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …
L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …
“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …
Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …
Non solo problemi personali, anche il caos che dall'esterno soffoca la nostra serenità: si può uscire dal tunnel attraverso la solitudine di un'intelligenza programmata
Per guarire dalle crisi (pubbliche e private) otto settimane di silenzio e meditazione
La partecipazione ad un programma di meditazione consapevole (MBSR) di 8 settimane sembra favorire cambiamenti misurabili nelle regioni del cervello associate alla memoria, alla percezione di sé, all’empatia e allo stress. Un team di ricercatori guidato dal Massachusetts General Hospital (MGH) (1), è riuscito a documentare tramite RMN i cambiamenti prodotti nel tempo, della materia grigia cerebrale conseguenti alla pratica della meditazione. Lo studio è stato pubblicato il 30 gennaio ’11 sul Journal of Neuroimaging (2), organo ufficiale dell’American Society of Neuroimaging.
Il Mindfulness-based o MBSR (3), che potremmo tradurre come meditazione di consapevolizzazione, è uno strutturato programma di gruppo che impiega la meditazione per alleviare la sofferenza associata a disturbi fisici, psicosomatici e psichiatrici. Il programma, né di matrice religiosa, né esoterica, si basa su di una procedura sistematica atta a sviluppare una maggiore consapevolezza delle esperienze, attraverso una percezione dei processi mentali implicati momento per momento. L’approccio presuppone che una maggiore consapevolezza possa fornire una percezione più vicina al reale riducendone gli eventuali effetti negativi, migliorando così la qualità di vita.
Video – Health Matters: Stress Management
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Sedici soggetti sani sono stati sottoposti a RMN prima dell’inizio del programma di meditazione MBSR e, dopo le 8 settimane di durata del programma, sono stati nuovamente sottoposti a RNM e si sono osservati cambiamenti, ossia aumento della concentrazione di sostanza grigia cerebrale, specie nella zona dell’ippocampo sinistro (contestualizzatore di emozioni, riveste grande importanza nelle fasi di apprendimento e nella memoria), aumento della corteccia cingolata posteriore, in corrispondenza della giunzione temporo-parietale e del cervelletto, strutture associate alla consapevolezza di sé, alla compassione, all’empatia e all’introspezione. La valutazione è stata comparata con un gruppo di controllo composto da 17 individui che non si sono sottoposti al programma di meditazione.
I risultati suggeriscono che la partecipazione a MBSR è associata a cambiamenti nella concentrazione di materia grigia in regioni cerebrali coinvolte nei processi di apprendimento e di memoria, regolazione delle emozioni, dell’insight, e della capacità di ragionare in termini di prospettiva. Sara Lazar (9), PhD, del MGH psichiatrica Neuroimaging Research Program, autore senior dello studio (*) afferma:
“Anche se la pratica della meditazione è associato con un senso di tranquillità e relax fisico, i professionisti hanno a lungo sostenuto che la meditazione offra anche benefici cognitivi e psicologici che persistono per tutto il giorno. Questo studio dimostra che i cambiamenti nella struttura del cervello possono essere alla base di alcuni di questi miglioramenti segnalati e che la sensazione di benessere non è legata solamente all’avere trascorso del tempo in relax.
Già da studi effettuati nel passato la dott.ssa Lazar e il suo gruppo avevano riscontrato differenze strutturali tra i cervelli di individui avvezzi alla meditazione ed individui senza alcuna storia di meditazione; avevano osservato l’ispessimento della corteccia cerebrale in aree specifiche associate all’attenzione e all’integrazione emotiva, ma non si poteva affermare con certezza scientifica se tali differenze fossero imputabili alla pratica meditativa, oggi questo nuovo studio sembrerebbe confermare l’ipotesi originaria della Lazar.
I partecipanti allo studio si sono dedicati alla meditazione per 27 minuti al giorno per 8 settimane e le loro risposte ad un questionario inerente la consapevolizzazione indicavano miglioramenti significativi nel corso della ricerca, se paragonate alla risposte fornite prima dell’avvio dello studio. Si è, inoltre, registrato un sensibile calo dello stress in correlazione alla diminuzione della densità di materia grigia nell’amigdala, zona del cervello conosciuta per svolgere un importante ruolo nell’accensione dell’ansia, in quanto fornisce una valutazione derivante dagli stimoli esterni, mentre gli stimoli interni vengono decodificati dalla corteccia orbito-frontale.
Britta Hölzel, PhD, ricercatore presso l’Università MGH e Giessen in Germania, dice a riguardo:
È affascinante vedere la plasticità del cervello e che, praticando la meditazione, possiamo svolgere un ruolo attivo nel modificarne la struttura aumentando in questo modo il nostro benessere e migliorando la nostra qualità della vita. Altri studi in diverse popolazioni di pazienti hanno dimostrato che la meditazione può migliorare in modo significativo una varietà di sintomi ed ora stiamo studiando i meccanismi alla base del cambiamento.
Seguendo le valutazioni di Amishi Jha, PhD, della University of Miami, neuroscienziato impegnato nello studio delle problematiche patologiche da stress, i risultati ottenuti con questo studio possono gettare luce sui meccanismi di azione della pratica clinica della meditazione. Se, poi, il cambiamento strutturale e comportamentale non lo si lega solamente alla pratica della meditazione, ma lo si inserisce in un più ampio discorso orientato ad aprire nuove porte alla terapia, allora sarà semplice intuire quanto un rilievo scientifico del genere possa rappresentare un intervento clinico a protezione dai disturbi legati allo stress.
Spesso si pensa alla meditazione come ad un’attività inusuale, spirituale, religiosa, in realtà questa considerazione non corrisponde alla realtà, in quanto la meditazione è una pratica assolutamente normale e alla portata di tutti: è la qualità di attenzione che rivolgiamo ad ogni cosa che facciamo.
Ciò che il Buddha scoprì non fu la meditazione, ma il fatto che era possibile essere se stessi al cento per cento, completamente se stessi. Il Buddha si rese conto che non avrebbe dovuto cercare nulla di diverso da ciò che era, l’insegnamento completo del buddismo in effetti è orientato alla riscoperta di noi stessi, nulla più.(11)
9. Sara W. Lazar, PhD è un neuroscienziato del Dipartimento di Psichiatria del General Hospital Massachusetts e assistente in Psicologia presso la Harvard Medical School. L’obiettivo della sua ricerca è quello di chiarire i meccanismi neuronali alla base della meditazione. Tale obiettivo vuole intervenire sia in ambito clinico che di promozione e prevenzione della salute e del benessere in individui sani. Un obiettivo principale del suo lavoro è determinare come lo yoga e la meditazione influenzino la struttura del cervello, e come questi possibili cambiamenti strutturali influenzino il comportamento dell’individuo. La dottoressa Lazar pratica yoga e meditazione di consapevolezza dal 1994 ed è membro del Consiglio dell’Istituto per la Meditazione e la Psicoterapia.
Laureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati.
Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico.
Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).
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Commenti
Giovanna Arrico
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…direi semplicemente ascoltare sè stessi e le proprie esigenze fisiche e mentali. Avvertire il momento di staccare e avere la forza di fare la scelta di meditare, di chiudere virtualmente la porta e lavorare al fine di ritrovare una percezione equilibrata della propria persona. A volte basta poco, a volte sembra difficile poterlo fare nel caos che ci domina, ma il fine è “solo” il nostro benessere.