I lettori di “Domani” compiono due anni
30-05-2011
Il primo numero “Domani” è uscito nel 2009, ultimo lunedì di maggio, quasi la scommessa alla ricerca di una identità. Sono passati due anni e centinaia di migliaia di lettori sanno che forse l’abbiamo trovata. Lettori giovani perché la rete è lo spazio al quale affidano la speranza; lettori non sempre giovanissimi e con problemi quotidiani che avvelenano la giustizia sociale imbrogliata dalle illusioni dei signori della politica, ecco perché l’indignazione avvicina generazioni lontane.
La nostra libertà si nutre della libertà di chi ci frequenta, si consola o si arrabbia in un dialogo mai rassegnato. Ogni voce apre prospettive diverse. Migliaia di voci, migliaia di prospettive che nel bene e nel male, d’accordo o in disaccordo, inseguiamo assieme rimodulando le proposte con un’informazione che prova ad essere normale. Ma se piove bisogna aprire l’ombrello e quanto piove nell’Italia degli ultimi anni, ecco perché la nostra imparzialità diventa parziale, dalla parte di chi non ha riparo. Non è facile spiegare la felicità del navigare in un’Italia pulita e del sentirci uniti nella voglia di una normalità che stenta ad arrivare anche se l’agonia dei poteri oscuri comincia ad annunciarsi.
Ai giornalisti è proibito acquietarsi nei bilanci: ogni giorno è un altro giorno e la realtà rimescola sorprese da interpretare con le idee di chi ci accompagna. Perché “Domani” è un giornale aperto: aiuta a capire chi siamo e voi chi siete con la forza della testimonianza di chi affronta disgusto e colpi di mano nella convinzione del sapere che si può vivere senza nemici, lontano dagli imbrogli, in un equilibrio sociale sinonimo di civiltà. Ci risentiamo fra un anno.