È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …
L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …
“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …
Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …
Attraverso la risonanza magnetica un gruppo di ricercatori americani ha misurato dimensioni e strutture del cervello di 49 pre-adolescenti. La scoperta: devono condurre una vita attiva nell'età infantile. Pigri e obesi dal futuro incerto
Bambini e ragazzi devono correre per sviluppare il cervello
Hanno cercato di dimostrare i benefici neurocognitivi derivanti dal condurre una vita attiva durante l’età infantile in un recente studio pubblicato su Brain Research (volume 1358, 28 october 2010, pages 172-183), “A neuroimaging investigation of the association between aerobic fitness, hippocampal volume, and memory performance in preadolescent children” – indagine condotta con l’ausilio della risonanza magnetica (Rnm) per valutare l’associazione tra l’attività fisica aerobica, il volume ippocampale e le potenzialità mnemoniche in pre-adolescenti -, portato avanti da un gruppo di ricercatori facenti capo ai dipartimenti di psicologia delle università di Illinois, di Pittsburgh e di Columbus dell’Ohio, oltre al dipartimento di Kinesiologia e salute pubblica dell’Illinois.
La ricerca ha voluto estendere ulteriormente il legame tra il fitness, il volume dell’ippocampo e la memoria di un campione di bambini preadolescenti. A tal fine si è utilizzata la risonanza magnetica per valutare parametri inconfutabilmente legati all’ipotesi di ricerca, come il volume dell’ippocampo in bambini di 9-10 anni di età. La valutazione ha mostrato differenze di volume dell’ippocampo, parte del cervello localizzata nella zona mediale del lobo temporale, inserita nel sistema limbico, che svolge un ruolo importante nell’ambito dell’apprendimento, nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale.
È stato dimostrato come i maggiori volumi evidenziati alla Rnm) corrispondano a bambini dotati di maggiori capacità relazionali e migliori risorse mnemoniche, quindi sembrerebbe confermata la relazione tra livello di forma fisica e memoria relazionale. Nel corso della ricerca l’attività aerobica è stata posta in relazione con la struttura e la funzionalità del cervello umano di ragazzi in età pre-adolescenziale, studi precedenti erano stati condotti in persone anziane e in animali e già avevano dimostrato che l’esercizio può aumentare le dimensioni dell’ippocampo e che a tale aumento di dimensioni corrispondono migliori performance circa lo svolgimento di compiti cognitivi, nonché implicanti il ragionamento spaziale. Laura Chaddock del Dipartimento di Psicologia dell’Università dell’Illinois, dice:
In studi su animali, si è visto con certezza il legame tra l’esercizio e il volume dell’ippocampo, così come l’aumento significativo della crescita di nuovi neuroni nonché l’aumento della sopravvivenza delle cellule, migliorando così la memoria e l’apprendimento, e l’aumento delle molecole coinvolte nella plasticità del cervello.
La comprensione e la dimostrazione dei benefici neurocognitivi di una vita attiva durante l’infanzia è importante sia per l’individuo che per la salute pubblica e,
seguendo le dichiarazioni di Arthur F. Kramer dell’Università dell’Illinois, la conferma scientifica suggerisce che gli interventi per aumentare l’attività fisica nell’infanzia potrebbe avere un importante effetto sullo sviluppo del cervello:
Sapevamo che l’esperienza e i fattori ambientali, oltre allo status socioeconomico avevano un importante impatto sullo sviluppo del cervello, certo è che se si ereditano combinazioni genetiche sfavorevoli, difficile risulta rimediare, come pure non è semplice andare ad incidere sulle individuali condizioni economiche, ma fermo restando questi punti, oggi sappiamo che è possibile fare qualcosa per migliorare le potenzialità del cervello dei nostri figli.
La First Lady statunitense, Michelle Obama, ha promosso una potente campagna, denominata “Let’s Move”, orientata ad aiutare i bambini a migliorare la loro forma fisica e ad acquisire consapevolezza del cibo di cui si nutrono, migliorando così il loro stile di vita, nonché le loro relazioni interpersonali. Negli Stati Uniti di Obama si è compreso, anche a livello politico, quanta importanza possa rivestire per il Paese il cambiamento di abitudini rivelatisi sfavorevoli alla salute pubblica e si provvede “mettendoci la faccia”.
Note bibliografiche
Laura Chaddocka, Kirk I. Ericksonb, Ruchika Shaurya Prakashc, Jennifer S. Kima, Michelle W. Vossa, Matt VanPattera, Matthew B. Pontifexd, Lauren B. Rained, Alex Konkela, Charles H. Hillmand, Neal J. Cohena and Arthur F. Kramera – Department of Psychology & Beckman Institute, University of Illinois at Urbana-Champaign, Urbana, IL, USA; Department of Psychology, University of Pittsburgh, Pittsburgh, PA, USA; Department of Psychology, The Ohio State University, Columbus, OH, USA; Department of Kinesiology & Community Health, University of Illinois at Urbana-Champaign, Urbana, IL, USA
Laureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati.
Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico.
Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).
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Commenti
giovanna arrico
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Interessante anche questo articolo anche se a volte la sete o fame di conoscenza vorrebbe sapere ancora e ancora di più. Credo non si abbia coscienza di un punto comune tra benessere, attività fisica e alimentazione. A volte non si hanno associazioni di questo genere, il benessere è dato da altro per molti, per alcuni l’attività fisica è competizione, senza parlare dell’alimentazione, dove ancora per tanti, purtroppo ci si sente bene solo dopo un grande pasto o un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri e quant’altro. Capire che si riesce a stare bene trovando il classico punto di equilibrio? Ovvero un pochino di tutto, senza privazioni o eccessi.
Giovanna