L’Italia sui piatti di ogni tovaglia del mondo. È il racconto di Daniela Martelli Vicini “Stuzzicando l’appetito in ogni lingua”. Come ordniare la piadina in sette lingue diverse: italiano, inglese, spagnolo, tedesco, francese, dialetto romagnolo, perfino in cinese. E in cinese si scrive così: 导言. Ecco la ricetta, sempre in mandarino: 意大利卷饼:皮亚迪那
Come si dice piadina in cinese?
21-10-2010
di
Salvatore Giannella
Sono ricette facili, veloci di realizzare ed equilibrate nei sapori, particolarmente consigliabili a chi tiene d’occhio obiettivi estetici e di salute, con qualche pregio in più: valorizzano quei cibi, tipicamente mediterranei, che sono passati di moda perché ingiustamente ritenuti troppo “poveri” ed erroneamente sostituiti con altri spesso di provenienza esotica e troppo costosi. E, come fa notare nell’introduzione Gianfranco Bolognesi, “sono ricette adatte anche a tutti quegli uomini che hanno l’hobby della cucina e che talvolta si sostituiscono alle donne davanti ai fornelli, un po’ per divertimento e un po’ per difendersi dalla noia di un menu estremamente noioso e ripetitivo”.
Ma presto il sorriso cede il passo ad altre riflessioni meno ironiche. Ed è il piacere di vedere un prodotto culturale della Romagna che, con l’editore, l’autrice (madre di tre figli, vent’anni trascorsi a insegnare nelle scuole materne di Cesena e poi assistente del marito, noto primario di Forlì, una spiccata tendenza a deliziare gli amici che invita nella sua grande casa di campagna con piatti genuini presentati come se fossero opere d’arte) non ha voluto limitato alla semplice ricostruzione di una tessera importante dell’identità locale ma ha voluto arricchita con parole che hanno il potere di delinearti un ideale viaggio in mondi lontani: quei mondi che ogni estate si affacciano ai caratteristici chioschi in terra romagnola, prima area turistica dell’Europa e seconda al mondo dopo la riviera della Florida, che offrono, condita in tutte le salse, sua maestà la piadina.
Si è privilegiato un doppio binario (provinciale & internazionale) che è alla base del successo di altre iniziative, una per tutti il Museo Mart di Rovereto ideato e diretto da Gabriella Belli.
Solletica il palato, ma dà una mano anche agli altri questo ricettario solidale: perché acquistando il libro, in tutto sono state tirate fiinora 13 mila copie, il lettore contribuisce a due progetti: a regalare un sorriso, grazie all’Art therapy, ai pazienti anziani ricoverati nell’ospedale Bufalini di Cesena e a donare mattoni a chi una casa non l’ha (l’Associazione Piccolo Mondo onlus che opera in favore dei ragazzi bielorussi).
Salvatore Giannella, giornalista professionista dal 1974, è nato in Puglia nel 1949. Vive e lavora a Milano dal 1975. Studi classici, laurea in lettere moderne. È sposato, ha due figli e due nipoti. Diventa pubblicista collaborando con il settimanale «Oggi». Dopo aver partecipato a Genova all’esperimento di un giornale in cooperativa, «Il lunedì», nel 1975 è chiamato all’«Europeo» da Tommaso Giglio, e diventa direttore del settimanale dieci anni dopo, dopo la pausa di un anno (1984) nella direzione di "Genius", il mensile scientifico dell'Espresso. Nel 1986 viene scelto da Giorgio Mondadori per dirigere «Airone», il primo e più diffuso mensile di natura e civiltà. Lascia «Airone» nel 1994 e crea l’Editoriale Delfi, struttura specializzata in
progetti ed eventi, servizi e realizzazioni per l’editoria e per l’economia dei turismi. Nel 1999 scrive il libro "L’Arca dell’Arte", in collaborazione con lo storico pesarese Pier Damiano Mandelli, per raccontare la storia del soprintendente delle Marche che, nel corso della seconda guerra mondiale, diede rifugio e salvezza nel Montefeltro a migliaia di opere
d’arte. Allo stesso argomento dedica la sceneggiatura del film-documentario per Rai Educational "La lista di Pasquale Rotondi" che vince il premio della Presidenza della Repubblica all’Art Doc Film Festival di Roma 2005, come «miglior film dedicato all’arte italiana». Per la stessa Rai Educational scrive la sceneggiatura del film "Odissea negli abissi" dedicato a Vassilj Arkhipov, il capitano della marina sovietica che durante la crisi dei missili a Cuba con il suo NO al lancio di un missile atomico dal sottomarino assediato evitò lo scoppio della terza guerra mondiale. Dal 1997 è tra le principali firme di «Oggi» (Gruppo Rizzoli - Corriere della Sera) per i temi della cultura e delle scienze. Tra i riconoscimenti ricevuti, il premio Zanotti Bianco (1978) e, dieci anni dopo, il premio dei Club Unesco. Nel 2007 ha ricevuto a Rimini la medaglia d’oro del comitato scientifico internazionale del Centro Pio Manzù, presieduto da Mikhail Gorbaciov, «per aver alimentato la mente degli italiani chiarendo preoccupazioni, scovando personaggi e scavando nella storia e nelle storie, creando sostegni con racconti carichi di realtà e di favola». Paulo Coelho lo ha salutato come «cronista della luce». Ama Italo Calvino dal quale ha raccolto l’invito a illuminare «personaggi e mondi che tenebre non sono e a dar loro forza». Nel 2008 esce da Chiarelettere (www.chiarelettere.it) "Voglia di cambiare", il diario di viaggio nell'Europa eccellente che ha risolto problemi che i nostri politici non risolvono da decenni. Nel 2009 ha pubblicato, per Allemandi editore, “I Nicola”,
storie straordinarie di restauri d’arte nella storia di una famiglia che,
oltre a dare lavoro a metà del paese in cui opera (Aramengo, tra Torino e Asti) ha il merito di aver cancellato la triste fama di quel borgo dove i severi giudici sabaudi spedivano al confino i falliti (da qui la dizione popolare “andare a ramengo”, cioè fallire, andare in malora). Oggi ad Aramengo vanno i capolavori dell’arte, da Giotto a Picasso, per ritrovare colori e salute. Nella primavera 2010 sono usciti due libri da lui curati: "La valle del Kamasutra", di Tonino Guerra, Bompiani, un volume antologico per festeggiare i 90 anni di quel grande poeta e sceneggiatore; e "Consigli per un Paese normale", di Enzo Biagi, Rizzoli, raccolta dei dialoghi tenuti da Giannella con quel maestro di giornalismo.