Mosca – Il 7 ottobre il premier italiano è arrivato in Russia per partecipare alla festa di compleanno del presidente russo. Il 7 ottobre di 5 anni fa veniva assassinata Anna Politkovskaya, fu trovata con una pallottola in corpo proprio il giorno del compleanno di Putin. La giornalista russa dal giornale “Novaja Gazeta”, critica acuta del Cremlino, denunciò i massacri e la violazione dei diritti umani in Cecenia da parte dell’esercito russo.
Il movente e i mandanti rimangono sconosciuti, le autorità fingono di indagare, promettono che giustizia sarà fatta ma con calma a suo tempo. Lo scorso agosto è stato arrestato un poliziotto, l’ex tenente colonnello Dmitry Pavlyuchenkov, che ha avuto a che fare con il delitto. Si parla poi dei due fratelli ceceni Makhmudov e di Gaitukayev che periodicamente vengono arrestati detenuti e poi prosciolti e poi nuovamente arrestati. Ilya, il figlio della Politkovskaya, ha criticato le autorità per la lentezza delle indagini e del tempo perso in cinque lunghissimi anni.
Questo quinto anniversario è stato celebrato attraverso un dibattito sulla libertà di stampa presso la sede del Consiglio d’Europa, Commissione per i diritti umani. È paradossale che in un epoca dominata da internet, dalla velocità e dalla molteplicità dell’informazione vi siano stati nell’ultimo periodo 100 giornalisti uccisi. Per fare dei nomi: Politkovskaja in Russia, Gongadze in Ucraina, Dink in Turchia, Huseynov in Azerbaigian. Per loro non si sa chi ha premuto il grilletto, chi li ha messi a tacere per sempre. Il problema è che facendone stare zitto uno se ne ammutoliscono per sempre tanti altri, è una cosa devastante. In molti paesi non si è capito che il giornalista non è il portavoce del potere, del governo ma una voce che indaga, racconta, denuncia. Queste regole dovrebbero valere sempre, in ogni paese, anche in Italia dove si sta per firmare la legge (voluta solo dal partito che ci governa) che vuole far tacere l’informazione per oscurare la verità sugli scandali del premier.
Il giornale “Novaja Gazeta” ha ricordato la giornalista uccisa con una grande foto in prima pagina e ha raccontato i suoi sforzi solitari contro la potenza dominante del governo. Ha poi aperto un account su Facebook dedicato alla sua memoria con pubblicazione di foto, libri e la musica preferita. Il portavoce di Putin Dmitry Peskov ha respinto immediatamente le accuse di un possibile coinvolgimento del governo nell’uccisione della Politkovskaya, discorso trasmesso dalla televisione Dozhd: “La gente, è pazza ad associare il delitto con Putin”.
Putin, invece, in questo 7 ottobre ha festeggiato il suo 59° compleanno (quanti anni ancora di fronte a lui e al popolo russo) e la grande sorpresa è arrivata da Twitter dove è stato lanciato un hashtag #THANKSTOPUTINFORTHAT. Qui tutti si sono scatenati con ringraziamenti di ogni genere: grazie per la guerra in Cecenia, grazie per aver fatto risorgere Breznev dai morti – allusione alla decisione di Putin di ritornare alla presidenza -, grazie per la libertà di stampa ecc. Il gioco è la parodia di una vecchia poesia tradizionale sovietica: “L’inverno è passato, l’estate è arrivata. Per questo ringraziamo il caro partito”. Naturalmente moltissimi i giovani hanno voluto festeggiare caro leader con candele accese per formare il numero 59, torta di compleanno al cioccolato fatta dalle ragazze “Putin Army” (triste remake delle amazzoni gheddafiane).
E in giro per le strade di Mosca si è fatto un sondaggio sulla parte del corpo più sexy del loro amato premier. Ma Putin, da vero duro, non si è staccato tutto il giorno dal tavolo del lavoro incurante dei festeggiamenti come suggeriva il vecchio prontuario degli antichi capi del Kgb. Solo in privato, assieme a Silvio, compagno di merende, si sarà finalmente lasciato andare al suono del bunga-bunga. Ma indiscrezioni ed intercettazioni non possono raccontare. E B torna in Italia rincuorato: la vera democrazia si comporta così.
Daniela Miotto insegna a Torino, dove vive quando suo marito non la trascina in giro per il mondo. Attualmente abita a Mosca senza conoscere una parola di russo. Sbircia il mondo a volte senza capirlo, ma è convinta che curiosare sia una delle attività più stimolanti e divertenti che si possano fare