vignetta di Dario Levi
Se laicamente considerassimo la politica una attività lavorativa molto delicata ed impegnativa, dove si decide la destinazione di grandi somme di denaro, e dove etica sociale, onestà, capacità organizzativa dovrebbero essere un tutt’uno, forse dovremmo imporre alla politica delle regole, che peraltro si pretendono per posti di lavoro infinitamente meno impegnativi.
– Una fedina penale pulita dovrebbe essere la principale pre-condizione
– almeno 3 anni di attività di volontariato (non a tempo pieno, non on-lus) nel territorio in cui si abita, che dimostri disponibilità verso gli altri, conoscenza del territorio e dei suoi problemi, rapporti con le persone, intesi come un tirocinio indispensabile di formazione e di garanzia per i cittadini di non votare per sconosciuti, per miliardari o per Cetto La Qualunque
– accettazione del principio che non si può ricoprire una carica (di sindaco o deputato o senatore o governatore regionale) per più di due legislature, poiché la politica deve essere un servizio temporaneo e non una professione. La lunga permanenza al potere produce cricche inamovibili che bloccano ogni accesso dei giovani e delle persone perbene
– il reddito per l’attività politica non deve mai superare il reddito di un funzionario statale di medio livello. Va abolito il vitalizio pensionistico, sostituito dalla regola che durante i mandati parlamentari o amministrativi vengono versati i contributi che normalmente l’eletto versava nella sua attività lavorativa
– nessun limite deve essere imposto alla magistratura per indagare sui politici, perché è interesse precipuo del “popolo sovrano” avere politici onesti e l’unica vera garanzia è una magistratura inflessibile contro chi ruba, contro chi è in conflitto di interessi, contro chi sperpera denaro pubblico.
Ascoltiamo spesso le cantilene sulla corruzione nella politica, tutti sono indignati, ma guarda caso nessuno propone nulla di credibile e di attuabile, meno che mai i preti che sono pronti a parlare chiaro solo quando si tratta di impedire provvedimenti a favore delle coppie di fatto, contro gli omosessuali, contro il testamento biologico.
Teniamo ben presente che queste elementari regole di salute pubblica possono essere imposte solo a furor di popolo poiché partiti, sindacati, Casta, Vaticano, si guardano bene da invocarle. La politica oggi vive di ricatti incrociati dove essere persona ricattabile significa essere elemento affidabile e ogni persona onesta e seria automaticamente viene espulsa dall’ambiente.
Chiunque chiede che si esca da questo marciume viene etichettato quale aderente alla antipolitica, mentre la domanda dei più è quella di rifondare e vivere la politica su altre basi, altre regole, altri valori, piena partecipazione, trasparenza, essenzialità, sobrietà.
La Casta politica (di destra e di sinistra) è così potente e inamovibile perché ha un forte potere economico che le deriva dal finanziamento pubblico dei partiti, gode di un altro grosso finanziamento ai giornali fiancheggiatori, è inamovibile poiché ha occupato la RAI, che da servizio pubblico è diventata “servizio ai partiti” dove si buttano fuori le persone scomode, senza che ciò venga considerato uno scandalo.
– Finanziamento pubblico dei partiti, finanziamento alla stampa devono essere aboliti -.
La Rai deve essere liberata dai partiti, senza pubblicità, con i cittadini che pagano il canone e votano per un presidente con tutti i poteri tra personalità indipendenti da partiti, potentati economici, religione, per offrire ai cittadini un contrappeso al soffocante monopolio di media privati e invadenza partitica.
Senza queste conquiste non ci sarà mai democrazia né progresso sociale.
Paolo De Gregorio, nato a Roma, ha lasciato l'attività professionale e la grande città: oggi abita in Sardegna, dove ha realizzato un orto biologico. Partecipa alla vita politica e sociale pubblicando on line riflessioni e proposte.