Milena Gabanelli è la giornalista d’inchiesta più popolare in Italia grazie alla sua trasmissione televisiva Report che ormai, fra una causa giudiziaria e l’altra ( tutte vinte), prosegue da undici anni, le domeniche sere di Rai Tre.
La “Gabana”, come la chiamano confidenzialmente i bolognesi, ha presentato nella sua città, Bologna, il libro dvd “Ecofollie” (Bur, Rizzoli € 21.00), libreria Feltrinelli di piazza Ravegnana.
“Mediamente riceviamo 500 email al giorno, gente che si lamenta, che fa segnalazione ed il 60 cento riguardano temi ambientali”.
Il libro dvd raccoglie alcune inchieste della scorsa stagione che hanno al centro temi ambientali, il nucleare, rifiuti, cosa c’è dietro il prezzo di un pomodoro.
Quando si guarda Report spesso si è assaliti da un senso di impotenza e la domanda nasce spontanea, cosa possiamo fare? Una domanda che non può non essere rivolta alla Gabanelli.
“Cominciare a cambiare noi stessi, cominciare dal piccoli a fare qualcosa”.
Un esempio può essere quello che hanno deciso di fare alcuni ospedali italiani adottando il cibo biologico e la filiera corta nelle proprie mense. Da uno studio è emerso che preparando i pasti con cibo biologico per le persone ricoverate, le degenze in ospedale si riducono di diversi giorni e se consideriamo che ogni giorno di ricovero costa cinquecento euro, è un notevole risparmio per la collettività.
Se tutti i giorni riusciamo a prendiamo un treno, anche se in ritardo, è possibile grazie ad un esercito di invisibili che lavorano per questo e Milena confida che prima o poi questo esercito di invisibili si arrabbi molto di fronte alle cose che non vanno. Sono i comportamenti collettivi che fanno cambiare le situazioni e la non rassegnazione è l’arma vincente.
Le osservazioni che più fanno arrabbiare Milena Gabanelli sono, “bello il vostro programma, ma cosa possiamo fare?” oppure “incredibile la puntata di ieri sera ma stamani aprendo il giornale non si riporta niente, com’è possibile?”.
“Riguardo alla prima domanda rispondo semplicemente, perché invece di mandare un’email a me per lamentarvi che il vostro sindaco non tappa la buca in una strada, non vi organizzate e rompete le scatole all’assessore di turno? La tv non è la soluzione a tutti i problemi. Per la seconda osservazione invece dico, ma chi se ne importa se il giornale non riporta le nostre inchieste? Il giornale più venduto in Italia fa 500.000 copie, noi abbiamo mediamente 3,5 milioni e mezzo di spettatori, e allora?”.
La Gabanelli spezza anche una lancia in favore della stampa affermando che è spesso molto difficile per un cronista di un quotidiano riportate le loro inchieste, i giornali preferiscono affrontare temi “semplici” per i lettori e le inchieste di Report spesso non lo sono.
Le molte email che Report riceve sono ottimi spunti per realizzare puntate interessanti ma anche segnalazioni paranoiche. Milena ricorda un aneddoto di qualche tempo fa a Bologna: una sera verso le nove, un signore suona al suo campanello dicendo “potresti salvare tu il mondo se avessi il coraggio di occuparti del fatto che i servizi segreti da qualche parte hanno un laboratorio segreto dove fanno esperimenti sul cervello umano”.
Nonostante i problemi legali, denunce e querele che Report ha ricevuto nel corso degli anni per aver toccato temi scottanti, il programma continuerà anche la prossima stagione e Milena è riconoscente al direttore di rete che l’ha sempre sostenuta.
Federico Bastiani, attivista per i diritti umani e giornalista freelance. Collabora con Amnesty Internazionale, Left, City, Volontari per lo Sviluppo, Profili d'Italia, Grazia, Popoli.