Soffrite di emicrania con aura? Fate parte anche voi della folta schiera di coloro che soffrono di quel mal di testa tanto insopportabile quanto inspiegabile, che sempre è preceduto da un altrettanto insopportabile corredo di sintomi (aura)? Anche voi siete costretti ad assumere farmaci a non finire, tanto da sentirvi dipendenti? Anche voi vi percepite invalidati da questo “problema” in ambito lavorativo, come nella vita sociale?
I ricercatori dell’Albert Einstein College di New York, coordinati da Richard Lipton, hanno scoperto una valida alternativa alla terapia farmacologica, destinata soprattutto a coloro che soffrono di emicrania resistente ai medicinali: un dispositivo elettronico che opera una stimolazione magnetica transcranica (Tms) con singolo impulso. La Tms, un’apparecchiatura costituita da un generatore di corrente che produce scariche e da una sonda (coil) stimolante posta a diretto contatto con il cranio del paziente, è una tecnica non invasiva di stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale.
È in grado cioè di modulare l’eccitabilità della corteccia cerebrale, già impiegata per lo studio del funzionamento dei circuiti e delle connessioni neuronali all’interno del cervello, provocando uno squilibrio ridotto e transitorio nel trattamento della depressione, patologia con la quale l’emicrania presenta parecchi punti in comune dal punto di vista chimico (in ambedue le patologie risulta coinvolta la serotonina e, in misura minore, la noradrenalina) e neurologico (emicrania e ansia, spesso, se non sempre, associata a depressione, sono caratterizzate da una condizione di ipereccitabilità neuronale. L’ipereccitabilità dei neuroni della corteccia cerebrale, unitamente al deficit della funzione dell’adattamento, è la principale caratteristica del cervello emicranico). Si sta sperimentando la sua utilità anche nel disturbo ossessivo compulsivo, nel disturbi allucinatori e nella dipendenza da cocaina.
L’apparecchio, simile a un computer palmare, è molto facile da maneggiare per il paziente in quanto molto piccolo e provvisto di due manici. Viene appoggiato alla base della testa e l’attivazione determina un campo elettromagnetico di bassa intensità capace di modificare l’onda di depolarizzazione elettrica che si genera dall’area occipitale del cervello per poi diffondersi in zona frontale, causando la sintomatologia tipica dell’emicrania.
La Tms funziona secondo il principio dell’induzione elettromagnetica. Se vi è un passaggio di corrente entro una bobina metallica (coil), si genera un campo elettromagnetico perpendicolare al flusso di corrente presente nella bobina. Posizionando un secondo conduttore (scalpo) entro il campo magnetico, viene indotta corrente in questo secondo mezzo. Si determina, pertanto, una corrente indotta in grado di produrre dei potenziali di azione in neuroni eccitabili della corteccia. È importante notare come gli effetti della tecnica non dipendano direttamente dal campo magnetico, bensì dal campo elettrico indotto, il quale provoca la depolarizzazione neuronale.
Nella Tms, contrariamente all’elettroshock, dov’è prodotta una depolarizzazione neuronale massiva, in cui la teca cranica funge da resistenza, i campi magnetici non sono deflessi o attenuati dai tessuti e ciò rende questa tecnica più focale e quindi mirata, oltre che indolore, non essendo stimolati i recettori nocicettivi.
Lo studio, oggetto di pubblicazione nell’aprile scorso sulla prestigiosa rivista “Lancet Neurology”, è stato condotto su 201 pazienti affetti da emicrania con aura, in doppio cieco, ossia alcuni di loro sono stati sottoposti a falsa stimolazione per un periodo di 3 mesi: nel 39% dei casi si è avuta eliminazione del dolore per 2 ore senza alcun effetto collaterale rispetto al 22 per cento di coloro che hanno utilizzato il dispositivo placebo.
Hans-Christoph Diener, dell’ospedale universitario di Essen, in Germania, ha scritto a proposito della ricerca e della relativa tecnologia:
Potrebbe essere un importante passo avanti nel trattamento dell’emicrania con aura, in particolare nei pazienti nei quali il trattamento farmacologico attualmente disponibile è inefficace, mal tollerato o controindicato.
Se solo si considera il costo per la comunità che questa inspiegabile e difficilmente trattabile patologia comporta, visto che solamente in Italia soffrono di emicrania più di 6 milioni di persone in età lavorativa, si può intuire quanto possa destare interesse una scoperta come quella del gruppo di Lipton. Se si calcola che di media una persona perde almeno 3 giorni lavorativi all’anno a causa del mal di testa, e presenta ridotta efficienza lavorativa per più di 7 giorni all’anno per lo stesso motivo, questo disturbo, oltre a rappresentare un grosso disagio per il portatore, rappresenta un elevato onere per la società, con costi indiretti pari a circa 1 milione di euro all’anno, secondo calcoli eseguiti nel 2000.
Da tempo si sono identificate alcune spine irritative in grado di provocare o aggravare il mal di testa e, al di là di questa nuova possibilità di cura, è sempre consigliabile, a scopo preventivo, cercare di evitare e/o affrontare con consapevolezza:
- stress e ansia
- cambiamenti climatici
- caffeina, cioccolato, alcol
- mancanza di sonno o ipersonnia
- cambiamenti ormonali durante il ciclo mestruale
- abitudine a saltare i pasti
- alimenti che contengono nitrati (come gli hot dog), tiramina (come i formaggi stagionati, il pesce affumicato), il glutammato monosodico o l’aspartame
Note bibliografiche
Laureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati.
Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico.
Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).