L’atmosfera a Macherio è davvero triste. Dopo i mesi della ribalta, illuminata dai riflettori dei media, ora a Villa Belvedere, la residenza di Veronica Lario, regna la noia. Nessuno parla di lei, i giornali hanno altro di cui occuparsi e il telefono, quando squilla, è sempre per il maggiordomo, Sandro Bondi, l’unico dell’entourage del marito a esserle rimasto fedele. Stufa di tutta questa indifferenza e delle poesie di Bondi, la moglie ad interim del presidente del Consiglio ha deciso di dare una rinfrescata alle proprie abitudini, sbarazzandosi dell’ormai inutile aplomb che l’ha resa celebre tra le mamme dell’oratorio di Carugate. Delusa e indispettita dal comportamento sempre più irrispettoso del marito premier, Veronica ha deciso di rispondere colpo su colpo alle ultime provocazioni.
La prima mossa è stata quella di negarsi a un’importante cena diplomatica convocata dall’ambasciata padana, millantando problemi gutturali. Per compiacere le abitudini dei padroni di casa al levar delle mense avrebbe dovuto cantare la versione aggiornata di Va Pensiero, musica Giuseppe Verdi, parole Calderoli-Borghezio. Quando la politica la obbligava accettava, soffrendo. Libera, ormai dagli obblighi imposti alla first lady, è rimasta davanti alla Tv, serata di Anno Zero. Tornerà la D’Addario? Tentata da una irresistibile voglia di trasgressione, ha deciso di trascorrere un pomeriggio a Gorgonzola, comune alle porte di Milano, per festeggiare il compleanno di Luigino, figlio di una coppia imprecisata di amici: compiva un anno. Veronica ha regalato al piccolo un ciuccio d’argento, ma pare che la notizia non sia stata accolta benissimo a Palazzo Grazioli dove, secondo fonti riservatissime, il premier sarebbe sbottato: “Quando ho compiuto un anno non è venuta alla mia festa, ecco la prova inconfutabile che è stata lei a volere la separazione”. Ma la vendetta dell’ormai ex moglie non si è esaurita con la scappatella al compleanno di Luigino.
Indignata dall’affondo di Feltri che l’ha apostrofata “velina ingrata” , tempo fa, su Libero, corredando l’apprezzamento con una discutibile foto d’archivio, la signora Lario ha scelto di rispondere per le rime con un comunicato stampa intitolato: “Vittorio, giornalista ingrato”. Ricordandogli i giorni in cui faceva il cronista, Veronica ha allegato al simpatico Feltri una foto degli anni ’70, lui giovanissimo ripreso alle spalle di Biagi in via Solferino. Feltri non l’ha presa bene, ritenendo la foto altamente diffamatoria della propria reputazione, e sta valutando insieme ai suoi avvocati se adire le vie legali oppure riempire i bagni degli autogrill della Milano-Bergamo con il numero di telefono di Veronica. Sembra che Ghedini, dopo un’intera notte trascorsa sui libri, abbia espresso qualche dubbio. Si è riservato di presentare un nuovo progetto di scherzo.
Infine il colpo che più di tutti ha urtato la suscettibilità del presidente del Consiglio: con il solito sorriso sulle labbra, durante un vertice internazionale ha chiosato: “Con tutto il rispetto che si deve a una moglie, comincia a scassarmi la minchia”. L’episodio incriminato si è consumato nei bagni di Villa Belvedere. Dovendo rifare le mattonelle della toilette, la padrona di casa ha chiamato due piastrellisti pugliesi per prendere le misure e fare un preventivo. Gli operai, a lavoro finito, hanno scattato alcune foto alle nuove mattonelle per il portfolio da conservare in bottega. Gli scatti, comprati da Corona, sono finiti sul sito di arredamento “Gabinetti da sogno”, scatenando l’ennesima bufera politica della legislatura. Nelle librerie continua ad andare a ruba la biografia curata dalla giornalista Maria Latella, “Vertenza Veronica”. Da aggiornare (per la terza volta) con le immancabili novità.