I soldi non ci sono, ma non importa: il suo contratto con gli elettori firmato alla presenza del Vespa locale prevede stipendio raddoppiato agli statali e 20 miliardi di rubli per le spese militari più 4 mila miliardi alla Marina. Assicura (ma come fa?) che il Pil sarà del 4 per cento. E dopo? Ha il vantaggio di vivere nell'universo degli eredi del Kgb
Perché il Cav non chiede a Putin come fa a promettere nella Russia dalla cinghia stretta 800 miliardi di meraviglie se tornerà presidente?
08-09-2011
di
Daniela Miotto
Mosca – L’Europa sta annaspando nel pantano di una crisi finanziaria gravissima. Le borse crollano, l’Italia è allo sbando senza una guida economica che sia in grado di trovare delle soluzioni, gli uomini al governo sono dei dilettanti allo sbaraglio e farneticano finanziarie a ripetizione senza sapere bene cosa si deve fare. Ecco, mentre leggo le cronache disperate sui nostri giornali vedo che sul principale giornale economico russo (un po’ il nostro Sole 24 ore) è riportato l’intervento di politica economica alla conferenza interregionale del partito Russia Unita del suo leader Vladimir Putin.
È il programma pre-elettorale: qui niente lacrime e sangue, niente riduzioni di spesa, niente tagli agli stipendi. Forse non mi sono resa conto di vivere nel paese del Bengodi? In Russia viene previsto: un aumento del PIL del 4%, l’uscita dalla precedente crisi, l’incremento della spesa pubblica e il raddoppio (c’è scritto proprio così) degli stipendi degli statali. Tutto questo avrà un costo di 33 mila miliardi di rubli (800 miliardi di euro circa) nel prossimo decennio. Caspita che generosità… Ma poi finisco di leggere e la maggior parte di questi soldi saranno destinati a spese militari.
In dettaglio 20 mila miliardi di rubli per l’esercito e solo, si fa per dire, 4.700 miliardi alla marina. Sono anche previsti finanziamenti per la riqualificazione dell’intera rete stradale del paese e poi soldi per investimenti sia nella scuola che nella sanità. I fondi saranno assegnati alle Regioni (se Formigoni vuole chiedere un trasferimento). Infine c’è perfino del denaro per la creazione di 11 nuove riserve naturali. Leggendo fino in fondo questo programma comincio un po’ a invidiare i russi. Soldi per sanità, scuola e ambiente? E pensare che in Italia stanno tagliando tutto, e non vanno per il sottile. Salvi solo gli evasori, si sa.
Il programma di Putin parla anche di sostenere l’industria automobilistica cercando di attirare la produzione e l’assemblaggio di auto straniere (Marchionne lo saprà?). Parlando degli stipendi degli statali il coordinatore del partito Russia Unita, responsabile dello sviluppo del programma quinquennale, parla del “basso reddito della categoria dei dipendenti statali” e promette addirittura il raddoppio dei salari. Putin vuole proprio essere rieletto e sta firmando (chissà con quale Vespa locale) il contratto con chi “deve” votarlo, viste le meraviglie. Per le piccole imprese si parla di un non-ben-precisato “holiday fiscale” ….tradotto “vacanza fiscale”.
Vorrà proprio dire niente tasse? Si parla e si ribadisce la necessità di aumentare il deficit di bilancio e di conseguenza il debito pubblico (continuo a pensare di vivere in una bolla economica fuori dal mondo) per creare ricchezza sociale. Ripenso alle favole del nostro Cavaliere, un milione di posti di lavoro, internet per tutti a scuola, riduzione delle tasse, ricchezza e bella vita per tutti i suoi elettori. Se. Putin desse un’occhiata a ciò che dicono i grandi giornali d’Europa sulle fanfaronate del governo italiano forse andrebbe piano con le promesse. Ma forse i giornali li legge: se Berlusconi resiste da 17 anni, gli eredi del Kgb possono resistere una vita.
Daniela Miotto insegna a Torino, dove vive quando suo marito non la trascina in giro per il mondo. Attualmente abita a Mosca senza conoscere una parola di russo. Sbircia il mondo a volte senza capirlo, ma è convinta che curiosare sia una delle attività più stimolanti e divertenti che si possano fare