Aveva promesso "batterò il record di Saviano": ha parlato una sola notte e l'hanno mandato via dopo i festeggiamenti in casa Berlusconi. Aveva confidato a "Sorrisi e Canzoni": "Più che un conduttore sarò un condottiero", ma per battere Saviano bisogna dire qualcosa di intelligente
Povero Sgarbi, silurato dopo la prima (e unica) agonia tv
20-05-2011
di
Paolo Collo
“Batterò il record di Saviano”, così dice o minaccia Vittorio Sgarbi sulla copertina di “Sorrisi e canzoni Tv” di questa settimana per pubblicizzare il suo nuovo programma su Rai1 dal titolo “Ci tocca anche Vittorio Sgarbi”, ultima trovata della direzione della televisione nazionale per autoaffondarsi (dopo i micidiali siluri Minzolini e Ferrara). E per dovere di cronaca abbiamo visto la prima puntata.
Ebbene, è difficile inventarsi un programma così inutile e noioso, così autoreferenziale e falso. Con addirittura la sfilata della famiglia del bel-Vittorio: il papà con la lacrimuccia, il figlio spocchioso… Per quanto ci possa stare antipatico Sgarbi – sotto tutti i punti di vista: politico, intellettuale, umano, caratteriale – mi è persino dispiaciuta (si fa per dire) una simile catastrofe di copione, di scenografia, di contenuti.
Talmente sciapo da far rimpiangere Platinette o la De Filippi. Talmente futile da far aspettare con ansia “Porta a Porta” (ed è tutto dire). Su “Sorrisi e canzoni” c’è poi una “perla” del nostro critico d’arte e urlatore a comando, quando dice (ma gli sarà almeno scappato da ridere?): Io, più che conduttore, sarò condottiero”! Un’autentica meraviglia. Un’inarrivabile vetta di narcisismo.
E poi, a dirla tutta, per “battere il record di Saviano” non è sufficiente parlare per più di venti minuti. Perché per battere il record di Saviano bisogna dire, soprattutto, delle cose intelligenti.
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.