Non si sa, ma due (e quasi tre) dei suoi ministri, sì. Corrado Clini (Ambiente) militava nel Movimento Studentesco di Mario Capanna e aiutava Basaglia e Tommasini a liberare i matti. Andrea Riccardi (Cooperazione e Integrazione): organizzava l’aiuto ai bambini poveri della capitale. Nella famiglia di Elsa Fornero (Giustizia), il cognato Enrico Deaglio dirigeva il giornale Lotta Continua
Un governo di sessantottini?
21-11-2011
di
Ivano Sartori
Leggo che Corrado Clini, medico, neo ministro all’Ambiente, nei primi anni Settanta era con Franco Basaglia e Mario Tommasini a liberare i «matti» di Colorno, nella Bassa Parmense. Leggo che a Parma, tra il 1968 e il 1968, Clini era stato un autorevole militante del Movimento studentesco (quello con la M maiuscola di Mario Capanna) prima di aderire al Movimento politico dei lavoratori (Mpl), un gruppo di dissidenti cattolici fuoriusciti dalle Acli, guidati da Livio Labor, una sorta di cristiani per il socialismo con qualche simpatia per la Teologia della liberazione di matrice brasiliana. Claudio, fratello di Corrado, era in Lotta continua quando nella città ducale i fascisti ammazzarono Mariano Lupo della stessa formazione d’estrema sinistra. Corrado Clini entrò poi nel Psi, corrente Gianni De Michelis e fu subito carriera.
Leggo che Elsa Fornero, nominata da Monti ministro della Giusizia, è moglie dell’economista ed editorialista del quotidiano La Stampa. Rivelazione che ha giustamente irritato Patrizia Maltese: ma che sistema è mai questo di illuminare una donna attraverso la luce irradiata dal marito? Una donna in gamba brilla di luce propria e tutto il resto è pettegolezzo. Più che giusto. Se mai, sarebbe stato più interessante ricordare che Mario Deaglio ha un fratello di nome Enrico, bravissimo giornalista e validissimo scrittore, che nei suoi anni verdi ha diretto il giornale di Lotta continua prima di dirigere quella meteora di Reporter, quotidiano finanziato dalla corrente del Psi che faceva capo a Claudio Martelli e Bettino Craxi e aveva tra le sue firme Giuliano Ferrara. Se d’influenza si deve proprio parlare, chi ci garantisce che Elsa Fornero non sia stata contagiata più dall’aura ribelle e politicamente spericolata del cognato che da quella posata del marito?
A Roma intanto, nel Formidabile Anno (Mario Capanna Dixit), uno studente di 19 anni insieme ad altri suoi coetanei batteva i quartieri poveri della Capitale per aiutare i bambini più disagiati a studiare. Quel cattolico che agiva in nome del Vangelo e di Gesù si chiama, allora come ora, Andrea Riccardi. Il 7 febbraio 1968 si riunì per la prima volta con un gruppo di coetanei nell’Oratorio della Chiesa Nuova, il santuario di san Filippo Neri per dare vita all’embrione della futura Comunità di sant’Egidio. Il 16 novembre scorso l’ex diciannovenne è stato nominato ministro per la per la Cooperazione internazionale e l’integrazione. Purtroppo senza portafoglio. Non sarà certo questa mancanza a crucciarlo. Anche nella nuova veste, con le stesse forze, le stesse energie, la stessa credibilità, seguiterà a fare quel che ha fatto in tutti gli anni trascorsi dal 1968 a oggi. Da allora la comunità di sant’Egidio è diventata una sorta di Farnesina parallela e una ong al servizio dei bisognosi presente in almeno una sessantina di Paesi. Una macchina della mediazione politico-diplomatica internazionale che dato un contributo decisivo per porre fine ai conflitti in Mozambico, in Algeria e nei Balcani.
Che dite? Non vi pare che ci sia un po’ di Sessantotto, sia di quello buono sia di quello opportunista, in questo governo dei professori? Qual è il buono, qual è il cattivo? A voi l’ardua sentenza.
Ivano Sartori, giornalista, ha lavorato per anni alla Rusconi, Class Editori, Mondadori. Ha collaborato all’Unità, l’Europeo, Repubblica, il Secolo XIX. Ultimo incarico: redattore capo a Panorama Travel.