La Lega Nord dice: blocco navale contro i profughi e rispetto degli accordi su gas e petrolio previsti dal trattato Italia-Libia. Berlusconi è d’accordo, perché anche lui ha capito che l’unico fine di Francia, Inghilterra e USA è eliminare Gheddafi, al solo scopo di riscrivere i trattati che regolano lo sfruttamento delle risorse di petrolio e gas libici, a danno dell’ENI e dell’Italia.
Francamente non saprei dire chi è peggio, tra chi vuol mantenere un dittatore dispotico e sanguinario come Gheddafi e coloro che, in nome della democrazia e dell’intervento umanitario, fanno progetti tipici dei ladri colonialisti. La esangue e moribonda sinistra italiana sta in maggioranza con gli americani e gli interventisti, mentre quella cosiddetta alternativa e i pacifisti non sanno che pesci pigliare e ondeggiano tra impotenza, velleitarismo, scoraggiamento.
Mi sento di rivolgermi soltanto a quelle numerose persone in buona fede che amano la PACE, che hanno constatato che negli ultimi 40 anni qualunque impegno nel volontariato o in manifestazioni di piazza, o nei vari Forum o Tavoli, non hanno sortito alcun effetto. Nessuna partecipazione italiana alle varie guerre è stata evitata, le spese militari sono aumentate, e oggi abbiamo addirittura una portaerei (costata 4.000 miliardi di vecchie lire) che è un mezzo di attacco e non di difesa, in totale spregio al nostro dettato costituzionale che ripudia la guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali.
L’impegno umanitario di Emergency e delle centinaia di varie onlus nel mondo è TOTALMENTE ininfluente e si ingannano le persone quando si sostiene che questo tipo di impegno porta verso la PACE. Bisogna uscire da questo “donchisciottismo”, dalle illusioni, dai sogni, e fare i conti con la dura realtà, con i piedi da tenere ben saldi in Italia, perché è qui che abbiamo bisogno di tutte le persone di buona volontà per prevenire le guerre a cui partecipiamo.
È qui che dobbiamo mettere in piedi un movimento politico che faccia uscire l’Italia, unilateralmente, da ogni alleanza militare, dalla Nato, e che revochi ogni concessione di basi militari agli USA. Solo questi obiettivi sono in grado di dare un contributo alla PACE e al rifiuto di partecipare, direttamente o indirettamente, ad aggressioni militari.
C’è bisogno di ogni uomo di PACE per lavorare su prospettive del genere e, invece degli applausi e dei soldi dei benpensanti riservati ai volontari e agli emergenziali, lo Stato “democratico” svelerà il suo vero volto con repressione, infiltrazioni, minacce, galera, come abbiamo visto con i “NO DAL MOLIN” contro la base aerea USA di Vicenza.
Se è vero che tutte le guerre recenti sono causate dal petrolio, un grande contributo alla PACE può venire da tutti coloro che si impegnano concretamente per sostituire l’energia prodotta con il petrolio con l’energia prodotta dalle rinnovabili, fotovoltaico in testa, con l’obiettivo strategico del totale abbandono dei combustibili fossili, per una vera e duratura autosufficienza energetica. Questa strategia darebbe un colpo mortale anche ai lugubri dottor Stranamore del nucleare, che è indissolubilmente legato alle bombe.
Come si vede, niente filosofia, misticismi, eroi umanitari, leggendari volontari in Africa, ma impegni veri, possibili, concreti, a casa propria, per fare la nostra parte nel rifiuto della guerra e per fare la pace anche con l’ecosistema che non ne può più di 90 milioni di barili di petrolio bruciati OGNI GIORNO in atmosfera.
Paolo De Gregorio, nato a Roma, ha lasciato l'attività professionale e la grande città: oggi abita in Sardegna, dove ha realizzato un orto biologico. Partecipa alla vita politica e sociale pubblicando on line riflessioni e proposte.