E se mezza Italia – o giù di lì, a seconda dei sondaggi – fosse caduta in una gigantesca e geniale trappola?
Se tutta ‘sta faccenda di veline, escortine, meteorine, zoccoline, cocaine, taratine, ecc. non fosse altro che un’immensa montatura?
Se un giorno si scoprisse che dietro a questa vicenda che attanaglia – a destra e a sinistra – lettori di giornali, giornalacci e giornaletti; che inchioda milioni di italiani ai programmi dei vari Santoro-Floris-Dandini-Vespa & C.; che occupa tutto il tempo di un buon numero di giornalisti e di direttori di quotidiani e tribunali e piazze – oggi,domani –; se un giorno si scoprisse che dietro a questa vicenda non c’è altro che una compagnia di guitti stile Alberto Sordi e Monica Vitti in Polvere di stelle?
Se tutto ciò non servisse ad altro che a mettere in secondo piano terremoti e frane, vecchie stragi e carceri stracolme, disoccupazione e pensionati, immigrati e università, PIL e P2, missioni di guerra e fabbriche d’armi, morti sul lavoro e alcolismo giovanile, (tanto per citare due o tre cosette da nulla con cui giornalmente abbiamo a che fare…ma la lista, si sa, è sempre aperta…)?
E se un giorno, da una registrazione telefonica o dal registratore di qualche signorina o dal solito faldone dimenticato nella spazzatura romana, venisse fuori il copione di una sceneggiatura ben organizzata e orchestrata?
Una regia (ma di chi?) degna, per lo meno, di un Oscar per il miglior Film Straniero. Altro che Baarìa!
Sogno o incubo?
Italia da bere: Hitler, Padre Pio e Berlusconi all’Autogrill
Sarà capitato anche a voi di fermarsi a uno dei tanti Autogrill (così almeno si chiamavano una volta e prima dei nuovi battesimi tipo Spizzico, Auto-Stop, Berry, ecc) su una delle tante dissestate autostrade d’Italia. E vedere, negli espositori della “zona supermarket” dei vini, delle birre e alcolici vari (cosa che di per sé varrebbe un discorso a parte…), un angolo dedicato a una serie di vini, solitamente rossi. con, al posto dell’etichetta, un’immagine rappresentante – in ordine casuale – Benito Mussolini, con l’elmetto, senza l’elmetto, con scritta DUX, senza…; Padre Pio (o San Pio che dir si voglia), orante, benedicente, con stimmate visibili, senza…; papa Giovanni XXIII; Adolf Hitler, con braccio teso o senza, con SS adoranti…; Ernesto “Che” Guevara, con basco, senza, con scritta Hasta la Victoria Siempre…; papa Giovanni Paolo II, benedicente, orante…; papa Benedetto XIV. Come pure una serie di birrette anch’esse con Hitler, Mussolini, il “Che”, o, non presente sul vino, la ben nota foglia di marijuana.
Credo che se un marziano atterrasse sulla Terra e decidesse di farsi un panino e una coca in uno dei tanti Autogrill d’Italia, penserebbe inevitabilmente che quelle immaginette rappresentano il Pantheon delle divinità poste a proteggere le genti e soprattutto gli automobilisti di questa strana penisola a forma di stivale.
Per cui sarebbe forse il caso – proposta che giro ai produttori di una simile raffinatezza – di aggiornare il suddetto Pantheon con una serie di new-entry. Che so (ma si potrebbe aprire una sorta di referendum tra i lettori e i guidatori): Berlusconi – lui senza dubbio alcuno – con bandana, senza, con escort, senza; il trio Franceschini-Marino-Bersani (tutti e tre insieme, tipo Panettone Le Tre Marie); Di Pietro, con toga, senza; La Russa, con carrarmato, senza; la D’Addario, in albergo, in casa… E via santificando. Alla salute!
Paolo Collo (Torino, 1950) ha lavorato per oltre trentacinque anni in Einaudi, di cui è tuttora consulente. Ha collaborato con “Tuttolibri” , “L’Indice” e “Repubblica”. Ogni settimana ha una rubrica di recensioni su "Il Fatto Quotidiano". Curatore scientifico di diverse manifestazioni culturali a Torino, Milano, Cuneo, Ivrea, Trieste, Catanzaro. Ha tradotto e curato testi di molti autori, tra cui Borges, Soriano, Rulfo, Amado, Saramago, Pessoa.