La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Rubriche » Salute »

Farmaci: vicini è meglio. Quando la produzione locale migliora la vita di pazienti e medici

15-12-2011

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Accesso ai farmaciIl supporto della campagna sostenuta da MSF, sin dal 1999, destinata alla promozione dell’accesso ai farmaci e alle valutazioni diagnostiche nei Paesi economicamente debilitati ha aperto e sostenuto una discussione a livello europeo, sino a produrre un documento derivante dall’European Parliament Working Group, pubblicato il 7 dicembre 2011.

Un forum di confronto tra i membri del Parlamento Europeo, la Commissione Europea e la Società civile al fine di integrare al meglio la risposta europea agli aspetti sanitari derivanti da gravi patologie, soprattutto AIDS, tubercolosi, malaria ed altre patologie scarsamente o non adeguatamente considerate e quasi “confinate” al Sud del Mondo. Occorre certamente modificare le politiche sanitarie globali, così come quelle economiche e sociali, tra loro peraltro strettamente correlate.

Inauguration of the European Parliament Working Group on Innovation & Access

Il solo modo, a tutt’oggi convalidato da una serie di nuovi report pubblicati dall’OMS, per potere distribuire farmaci, vaccini e tests diagnostici di elevata qualità, è la produzione locale, in quanto permette l’abbattimento dei costi e una più adeguata accessibilità. In un mondo globalizzato non si può continuare a ragionare, soprattutto in ambito sanitario, in termini di competitività, occorre sviluppare una nuova concezione, un nuovo approccio alla ricerca scientifica e alla produzione di materiale medicale. Dobbiamo imparare a lavorare insieme per migliorare lo stato di salute della popolazione dell’intero pianeta, non più suddiviso in “mondi” assoggettati a diversi trattamenti, relativamente al PIL. Quindi non esiste più il primo, come il terzo mondo, esiste un pianeta che, oltretutto sta soffrendo, e i suoi abitanti legati tra di loro da interrelazioni fortunatamente sempre più assidue e da una visione non più parcellizzata, ma tesa a fornire un’immagine totalizzante.

Non siamo più tessere di un puzzle e questo è un aspetto che potrebbe divenire evolutivo, quindi positivo e positivista, della globalizzazione. Ora possiamo quasi considerarci un unico grande disegno composto da 7 miliardi di tessere, l’una indispensabile all’altra per dare un senso all’insieme. I governi devono essere pronti ad affrontare la sfida equilibrando la disponibilità di prodotti medicali di qualità garantita per tutta la popolazione. La produzione potrà e dovrà avvalersi delle risorse locali in quanto, come dice l’OMS, tale metodica diviene senza dubbio una fonte di risorse, prima delle quali la salvaguardia della salute pubblica nazionale e quindi internazionale.

Paesi come l’India e la Cina hanno spontaneamente intrapreso questa strada producendo farmaci generici a prezzi accessibili, altri Paesi si stanno adoperando al fine di potere migliorare le condizione della salute pubblica interna senza dovere sottostare ai monopoli delle multinazionali occidentali. La visione a lungo termine di questa discussione vuole stimolare i governi affinché si adoperino a cambiare gli obiettivi di produzione e di distribuzione in ambito sanitario.

Tutto questo significa tentare di allineare le politiche aziendali su temi quali la regolamentazione medica, le politiche industriali, gli investimenti, il rapporto con la scienza, la tecnologia e le politiche di innovazione, nonché quelle relative alla proprietà intellettuale. A questo non si può non aggiungere il tentativo di adeguare a queste necessità le regolamentazioni delle polizze di assicurazione sanitaria, come le politiche di approvvigionamento e trasferimento tecnologico.

La discussione a livello europeo identifica cinque obiettivi auspicabili e perseguibili, sicuramente condivisi dai convenuti, di politica industriale e sanitaria per i quali gli incentivi per i produttori locali devono essere abbinati a reali miglioramenti in materia d’accesso. Come asserisce Kader Arif (membro del Gruppo di Lavoro del Parlamento Europeo sull’accesso ai farmaci, l’innovazione e le malattie trascurate), la netta percezione è che questo lavoro porti con sé risultati davvero importanti, specie in riferimento ai cambiamenti dell’economia globale: non è un’utopia, assomiglia sempre più ad una possibile realtà.

Certo è che il cambiamento non può ridursi alla fornitura di farmaci generici a prezzi accessibili dall’India o dalla Cina da parte dei Paesi in via di sviluppo, presuppone il raggiungimento di uno spostamento dal punto di vista politico globale destinato alla fornitura di farmaci, e quant’altro possa servire alla salute della gente in tutto il mondo e allo stesso modo, nel contesto di una rapida evoluzione del diritti di proprietà intellettuale, dissonanti col concetto stesso di scienza e di sanità.

Gli obiettivi comuni concordati rispetto alle politiche industriali sanitarie a produzione locale destinati al miglioramento e della qualità e degli approvvigionamenti si riferiscono:

  • alla scelta strategica di prodotti medici essenziali per la produzione locale
  • prezzi di produzione locale di prodotti medicali che i governi e le persone possono permettersi trovando un giusto equilibrio tra accessibilità e fattibilità economica della produzione. I governi devono essere in grado di supportare i produttori locali di medicinali essenziali selezionati attraverso politiche di prezzo appropriate
  • stretta conformità agli standard di qualità da parte dei produttori ed autorità nazionali di regolamentazione efficace. Nessuna produzione locale di prodotti medicali è auspicabile senza garanzia di qualità, e gli incentivi governativi devono garantire il rispetto rigoroso con i sistemi di richiesta di controllo di qualità secondo gli standard internazionali adeguati
  • garantire la sicurezza sanitaria, garantendo una fornitura ininterrotta dei prodotti medicali essenziali
  • innovazione per lo sviluppo di formulazioni più adatte alle condizioni locali

Questi primi steps di avanzamento verso una produzione e distribuzione medicale eticamente adeguata, quindi consona al processo di globalizzazione in atto, rappresentano per l’OMS la 1° fase cui vorrà seguire una fase due deputata a contestualizzare al meglio la produzione. Le stesse Autorità governative regionali saranno valutate in base alla coerenza di politica sanitaria che sapranno osservare; verranno, quindi, condivisi brevetti e risorse finalizzandoli alla soddisfazione di bisogni primari, come quello sanitario in tutti i paesi del globo.

Gli obiettivi che si è posta l’OMS non solo sono auspicabili, ma indispensabili per il benessere della popolazione in termini globali, in quanto finalmente ci si è accorti che non vi sono angoli del mondo isolati, separati dal restante pianeta che possano rimanere nelle condizioni di non godere dei diritti essenziali riconosciuti al genere umano.

Note di approfondimento

  • Campaign for Access to Essential Medicines – MSF
  • EurActiv Press Release Service
  • European Parliament Working Group
  • Local production to improve access to medicines, vaccines and diagnostics – published by WHO OFFICE TO THE EU on Wednesday 07 Dec 2011
  • Questo documento è l’uscita del lavoro commissionato e realizzato dalla Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD), dal Centro Internazionale per il Commercio e lo Sviluppo Sostenibile (ICTSD) e da una serie di soggetti che operano nel campo della salute pubblica, la politica industriale e lo sviluppo. É supportato da un finanziamento dell’Unione Europea come un’azione nel quadro della strategia dell’Organizzazione mondiale della sanità globale e il Piano di azione per l’innovazione sanità pubblica e la proprietà intellettuale. Seguono pubblicazioni correlate:
    • Local production for access to medical products: Developing a framework to improve public health (Policy brief)
    • Local production for access to medical products: Developing a framework to improve public health
    • Local production and access to medicine in low- and middle-income countries: A literature review and critical analysis
    • Trends in local production of medicines and related technology transfer
    • Pharmaceutical production and related technology transfer: Landscape report
    • Local production of pharmaceuticals and related technology transfer: A series of case studies by the UNCTAD Secretariat
    • Increasing access to vaccines through technology transfer and local production
    • Increasing access to diagnostics through technology transfer and local production
    • Global Strategy and Plan of Action on Public Health, Innovation and Intellectual Property
Luisa BarbieriLaureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati. Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico. Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).

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