La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Forum » Noi, under 40: il centrosinistra che vogliamo inventare »

Nel bunker della Lega sospiro: perché la sinistra non impara?

23-06-2009

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Vivo in provincia di Brescia e nel mio comune la Lega ha vinto le amministrative con il 61,07% dei voti. L’affluenza ai seggi è stata alta: 85,6% degli aventi diritto. Un esito, insomma, che è difficile non definire un plebiscito.

Credo che la sinistra (ma pure il centro) che cerca una via dovrebbe almeno analizzare il successo altrui.

Parto dal principio. Il sindaco neoeletto è stato primo cittadino anche nel mandato appena concluso. All’epoca delle elezioni precedenti, la Lega iniziò la campagna elettorale con un anno di anticipo e, di fatto, non l’ha mai conclusa. Ogni domenica, in un gazebo in piazza, raccoglie firme, volantina, informa. Si può non essere d’accordo sui contenuti (ma la gente pare lo sia) però non si può non dare un’occhiata almeno alla forma.

Come comunica la Lega? In maniera semplice, chiara, diretta. Potrei dire in una maniera che suona quasi un oltraggio per chi è abituato a leggere. Ma chi, poi, è abituato a leggere? Qui non ci allontaniamo dalle statistiche nazionali e in Italia ciascun cittadino compra, in un anno, un solo libro e non è affatto certo che poi lo apra. Chi lo fa è un’esigua minoranza e non è con le minoranze che si gestiscono i governi locali (o nazionali che siano).

Dunque la Lega è assidua e comprensibile, semplice e diretta, coinvolgente e a volte viscerale.

Per essere semplici e diretti bisogna avere le idee chiare.

Per essere viscerali, invece, bisogna avere qualcos’altro: la passione, il convincimento di essere nel giusto.

Non vorrei essere fraintesa: questa non è l’elegia della Lega, è casomai il rimpianto di una passione politica che si è persa e rinasce come può, mettendo radici nelle esigenze vere delle persone, nei bisogni del territorio. Una politica che conosce le paure e i punti d’orgoglio di chi vota e va loro incontro. Come lo faccia potrebbe essere oggetto di discussione, ma io qui non voglio entrare nel merito dei contenuti, mi limito alla forma che, evidentemente, è funzionale ed è quella con cui si dovrà misurare in futuro chiunque voglia formulare una proposta alternativa.

Vorrei concludere con un’ultima osservazione. Le ultime settimane si è molto parlato di Noemi, di Kakà e di Mills. Nei bar Mills è stato ignorato, perché la giurisprudenza è una questione da azzeccagarbugli e si è ormai abituati (almeno dalle mie parti) a pensare che la legge è solo questione di voltar frittate e dunque è meglio non fidarsi troppo di quel che se ne dice.

Kakà è stata cosa da milanisti (una buona percentuale anche quelli, ovviamente).

Noemi ha sbancato. E ho avuto la sensazione che, almeno nel retropensiero, un ultrasettantenne che ha ai suoi piedi una diciottenne non sia considerato un pedofilo ma uno con un asso nella manica (e lei una senza scrupoli, che sono cosa d’altri tempi).

Magari vivo in un posto fuori dal mondo e non lo so, ma ho la certezza che siamo circa 7000 e pesiamo (esclusi i minorenni) per altrettanti voti.

Se volete dirci qualcosa, ditecelo chiaro e con convinzione, così possiamo ascoltarvi e capirvi. Non perdetevi in lunghi giri di parole, non sperperatevi nei distinguo, non usate parole che non ricorrono nel nostro linguaggio, non parlateci di esigenze lontane come miraggi, non parlateci di principi in cui non credete e che non applicate di persona… correremmo il rischio di distrarci prima dell’applauso finale.

Annalisa StradaAnnalisa Strada (1969) si occupa di servizi editoriali e di promozione della lettura. Autrice di libri per bambini e ragazzi. Pubblica con San Paolo, Piemme, Ape Junior, Paoline, Città Aperta e Gabrielli Editori.

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