È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …
L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …
“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …
Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …
All'interno di un gruppo di persone la percezione di essere individuati, se non additati, quali diversi, qualsivoglia sia il motivo, crea disagio che può tradursi in malattia
Il razzismo è un morbo, chi ne è colpito si ammala (forse per sempre)
Sul Journal of Counseling Psychology del novembre 2011 appare un articolo che fa riferimento ad un lavoro di analisi statistica facente capo a 66 studi effettuati negli Stati Uniti tra il gennaio 1996 e l’aprile 2011. I lavori facevano riferimento all’associazione tra razzismo e salute mentale degli americani, su di un campione di 18.140 adulti neri americani. Si è ritrovata in maniera netta un’associazione tra percezione di razzismo e disagio psichico che può andare dall’ansia, alla depressione, sino alla slatentizzazione di altre problematiche di ordine psichiatrico.
L’autore, dott. Alex Pieterse (University at Albany, State University of New York) dice che lo studio ha focalizzato l’attenzione sugli adulti neri americani, in quanto rappresentano una fetta di popolazione verso la quale si sono registrati episodi di razzismo in maggior numero e di maggiore gravità, rispetto ad altre fette di popolazione, considerate minoranze etniche.
Medico N.A.D.I.R.: Brutto negro torna a casa tua – la testimonianza
Le risposte alla percezione di razzismo si sono rilevate molto simili a quelle conseguenti un trauma psichico, si rilevano somatizzazioni, ansia malgestita ed inondante, sino a depressione. Coloro che hanno vissuto sulla loro pelle il razzismo riferiscono il forte stress che ne deriva, tanto da creare una situazione definibile “stress post traumatico”.
Le esperienze di razzismo giocano un ruolo importante nell’ambito del fenomeno delle disparità sanitarie, come riferisce il dott. Pieterse “per esempio gli afro-americani presentano una maggiore incidenza di ipertensione e gravi condizioni psicofisiche associate a stress e depressione”.
L’ombra del razzismo: Ismaila denuncia
Dallo studio emerge l’importanza per gli operatori sanitari di tenere in considerazione le esperienze legate ad espressioni di razzismo subite al momento della presa in carico di ogni individuo. Gli autori dello studio in esame si ripropongono di sottoporre in tempi brevissimi a valutazione scientifica anche il contesto nel quale tali esecrabili espressioni vengono perpetrate, quale che sia, dal posto di lavoro, alla scuola, come qualsiasi contesto sociale che possa agire da terreno.
Il processo di globalizzazione in corso se riuscisse a superare il limite della finanza ed andasse finalmente a comprendere gli esseri umani, quali elementi fondamentali cui fare riferimento, potrebbe riuscire a correggere le dinamiche sociali che hanno inquinato territori del pianeta al fine di migliorare l’assetto globale. Come operatore sanitario mi trovo costretta ad insistere in questo senso, al fine di svolgere il mio compito, sia in ambito sociale che professionale, e ritrovarmi in un ruolo che prevede l’apertura mentale volta ad accogliere gli errori, utilizzandoli per potere migliorare, nel caso specifico, le condizioni sanitarie.
In Italia stiamo assistendo alla crescita del fenomeno razzismo, siamo un “giovane” Paese di accoglienza e, malgrado le esperienze di razzismo interno al Paese in forte evidenza nel corso degli anni dell’industrializzazione e conseguente migrazione sud-nord, campagna-città, non siamo preparati ad accogliere individui che esprimono usi e costumi a noi estranei. Risulta essere molto importante prestare attenzione alle esperienze sociali intercorse in Paesi con una storia differente dalla nostra, al fine di riuscire a gestire al meglio la nostra Comunità in divenire.
C’è razzismo in Italia?
Note di approfondimento
“Perceived racism and mental health among black American adults: A meta-analytic review”, Alex L Pieterse, Nathan R Todd, Helen A Neville, Robert T Carter, Journal of counseling psychology 11/2011
Laureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati.
Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico.
Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).
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Commenti
giovanna arrico
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Non siamo preparati ad accogliere. Questa è la differenza. Non siamo preparati ad ascoltare. Questa è la differenza. Non siamo preparati per migliorare, per conoscere. Questi sono alcuni pensieri che potrebbero accogliere la diversità, qualunque essa sia.
Mauro Matteucci
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