La Lettera

Per ripulire la democrazia inquinata i ragazzi hanno bisogno di un giornale libero

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È abbastanza frequente che editori della carta stampata chiudano i loro giornali. Anche a me è capitato quando dirigevo “L’Avvenire d’Italia”, e oggi si annuncia una vera e propria epidemia a causa della decisione del governo di togliere i fondi all’editoria giornalistica. Ma che chiuda Domani di Arcoiris Tv, che è un giornale on line, è una notizia …

La Lettera

Domani chiude, addio

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L’ironia di Jacques Prévert, poeta del surrealismo, versi e canzoni nei bistrot di Parigi, accompagna la decadenza della casa reale: Luigi Primo, Luigi Secondo, Luigi Terzo… Luigi XVI al quale la rivoluzione taglia la testa: “Che dinastia è mai questa se i sovrani non sanno contare fino a 17”. Un po’ la storia di Domani: non riesce a contare fino …

Libri e arte » Teatro »

Teatro bene comune per il palcoscenico di dopodomani

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Teatro Municipal - Foto di Elton Melo

“Non si può bluffare se c’è una civiltà teatrale, ed il teatro è una grande forza civile, il teatro toglie la vigliaccheria del vivere, toglie la paura del diverso, dell’altro, dell’ignoto, della vita, della morte”. Parole di Leo …

Inchieste » Quali riforme? »

Il governo Berlusconi non è riuscito a cancellare l’articolo 18, ci riuscirà la ministra Fornero?

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Il governo Monti ha perso il primo round con Susanna Camusso che fa la guardia alla civiltà del lavoro, fondamento dell’Europa Unita. Sono 10 anni che è morto Marco Biagi, giuslavorista ucciso dalle Br. Si sentiva minacciato, chiedeva la scorta: lo Scajola allora ministro ha commentato la sua morte, “era un rompicoglioni”. Rinasce l’odio di quei giorni? Risponde Cesare Melloni, …

Rubriche » Salute »

Una pubblicazione stimolante compare sul "Journal of Experimental Social Psychology": "Per sfuggire la colpa meglio non essere un eroe, ma una vittima". I risultati emergono dalle sperimentazioni condotte da Gray e Daniel Wegner della Harvard University

Se il virtuoso diventa ladro, punizione dura. Se il ladro continua a rubare, punizione “comprensiva”: ecco perché

24-02-2011

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Eroi o cittadini comuni?Grandi opere e lodevole comportamento possono portare rispetto e ammirazione, ma questo non aiuterà a sfuggire la colpa quando, a seguire, venisse fatto qualcosa di sbagliato: risulta molto più utile, a salvaguardia di se stessi, soprattutto nelle situazioni di difficoltà, essere vittime, piuttosto che eroi. Nello studio, i partecipanti hanno risposto ad una serie di situazioni simulate che rispecchiano trasgressioni morali di vita reale, come per esempio rubare soldi a qualcuno.

I risultati hanno rivelato che, non ha alcuna importanza quante buone azioni siano state compiute precedentemente, gli autori dei misfatti, soprattutto se in precedenza vantavano comportamenti virtuosi, vengono colpevolizzati forse più di coloro che non possono vantare un background eroico. La ricerca ha dimostrato che coloro che, invece, hanno sofferto in passato, e che quindi rientrano nel ruolo delle vittime, risultano passibili di minor colpevolizzazione, anche se le motivazioni alla base della loro sofferenza sono totalmente indipendenti dal misfatto e dal tempo trascorso.

Dice Gray, direttore di The Mind Perception and Morality Lab at the University of Maryland:

La nostra ricerca suggerisce che la moralità non è come una sorta di banca cosmica nella quale è possibile depositare opere buone che poi potranno essere usate per compensare i misfatti futuri. L’opinione pubblica tende ad ignorare il passato eroico, se non a utilizzarlo come una sorta di aggravante nel momento in cui assegna la colpa.

Sembra che i risultati siano supportati dalla consuetudine di dividere il genere umano in: “attori” che possono agire il bene o il male e “pazienti” che, invece, possono solo subire il bene o il male. Psicologicamente la percezione della distanza tra eroi e malfattori è risibile, mentre quella tra criminale e vittima è enorme. Questo significa che gli eroi possono essere facilmente confusi coi malfattori, mentre è enormemente più difficile trasformare una vittima in un criminale.

Dalle sperimentazioni a supporto di questo studio si è visto che coloro che evidenziavano sofferenze passate subivano punizioni meno importanti per le malefatte commesse e questo dato suggerisce una spiegazione piuttosto evidente del perché molte celebrità giochino la carta del vittimismo nel momento in cui vengono sorprese coinvolte in situazioni passibili di punizione. Ovviamente questo studio non si propone di convalidare o meno la colpevolezza di chicchessia, indica semplicemente una strategia semplice ed efficace per sfuggire la colpa.

La gente trova difficoltà nel ricordare le malefatte delle vittime. Si è visto, sempre in fase sperimentale, che sottoponendo una lettura nella quale si racconta di un eroe, di una persona “normale” e di una vittima impegnate in un fatto criminale, la memoria del lettore tende a “dimenticare o rimuovere” la vittima dai responsabili.

Il tutto non contrasta il fatto che le buone azioni non solo donano benefici al sistema sociale, ma migliorano in modo significativo anche l’attore, in quanto il riscontro è comunque positivo, se non immediatamente, in proiezione futura.
Ma… E rimane questo ma… Scrivono Gray e Wegner:

Se volete difendervi dalle ire del coniuge per un anniversario mancato oppure volete salvarvi dalla condanna per un macabro delitto, invocate la vostra condizione di vittima con storie di abusi infantili, cuori spezzati e braccia rotte.

Note di approfondimento

Luisa BarbieriLaureata in medicina e chirurgia si è da sempre occupata di disturbi del comportamento alimentare, prima quale esponente di un gruppo di ricerca universitario facente capo alla Clinica psichiatrica Universitaria P.Ottonello di Bologna e alla Div. di Endocrinologia dell'Osp. Maggiore -Pizzardi, a seguire ha fondato un'associazione medica (Assoc. Medica N.A.Di.R. www.mediconadir.it ) che ha voluto proseguire il lavoro di ricerca clinica inglobando i Dist. del comportamento alimentare nei Dist. di Relazione. Il lavoro di ricerca l'ha portata a proporre, sempre lavorando in equipe, un programma di prevenzione e cura attraverso un'azione di empowerment clinico spesso associato, in virtù dell'esperienza ventennale maturata in ambito multidisciplinare, a psicoterapia psicodinamica e ad interventi specialistici mirati. Ha affrontato alcune missioni socio-sanitarie in Africa con MedicoN.A.Di.R., previo supporto tecnico acquisito c/o il Centro di Malattie Tropicali Don Calabria di Negrar (Vr). Tali missioni hanno contemplato anche la presenza di Pazienti in trattamento ed adeguatamente preparati dal punto di vista psico-fisico. Il programma clinico svolto in associazione l'ha indotta ad ampliare la sfera cognitiva medica avvicinandola all'approccio informativo quale supporto indispensabile. Dirige la rivista Mediconadir dal 2004, è iscritta all'Elenco speciale dei Giornalisti dell'OdG dell'Emilia Romagna e collabora con Arcoiris Tv dal 2005 (videointerviste, testi a supporto di documenti informativi, introduzione di Pazienti in trattamento nel gruppo redazione che oggi fa capo all'Assoc. Cult. NADiRinforma, redazione di Bologna di Arcoiris Tv).
 

Commenti

  1. Giovanna Arrico

    Vittime o carnefici? Veri o presunti tali? Solo per sfuggire ad una “colpa”? Il gioco delle parti è sempre più comune nella nostra società, dove per arrivare ad avere qualcosa o qualcuno si riesce a sviluppare una buona dose di bugie, di sarcasmo, di avidità. Il pensiero che ogni volta ne segue è sempre lo stesso, ovvero chi hai davanti a te? Semplicemente una doppia maschera, una doppia personalità, per paura di far uscire una debolezza? Meglio, a mio avviso, un viso meno bello, a volte meno sorridente, ma sincero, pulito. Credo che così non si commetta l’errore di entrare in un circolo vizioso dell’avere colpe, sensi di colpe, o addossare colpe per uscirne eroe.

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